The Hours
Bowling a Columbine
Chicago
Il pianista
Parla con lei
8 Mile
Gangs of New York
Il signore degli anelli: le due torri
Era mio padre
Lontano dal paradiso
Il mio grosso grasso matrimonio greco
L'amore infedele
Prova a prendermi
L'uomo senza passato
Spider-Man
Star Wars Episodio II - L'attacco dei cloni
L'era glaciale
Lilo & Stitch
Il pianeta del tesoro
Spirit
Nominations 2001
Oscar 2001
Nominations 2002
Oscar 2002
Nominations 2003
Oscar 2003
In
vista della notte delle stelle, in programma il prossimo 23 marzo, la stella di
Chicago brilla più che mai, in perfetto accordo con l'andamento dei Golden Globes. Il musical
di Rob Marshall ha rastrellato ben tredici nominations complessive,
molte relativamente alle categorie più prestigiose. A ruota seguono Gangs of New York
con dieci nominations, The hours con nove e Il pianista con
sette, mentre Il
signore degli anelli: le due torri, Frida e Era mio padre
sono appaiati a quota sei. Chicago si è fermato ad un passo dal record
assoluto di nominations (detenuto da Titanic e Eva
contro Eva, che ne ottennero 14), raggiungendo il terzetto costituito da Via
col vento, Forrest Gump e Shakespeare in love.
Per quanto riguarda il premio alla miglior regia i candidati sono Martin
Scorsese (Gangs of New York), Stephen Daldry (The Hours), Rob
Marshall (Chicago), Roman Polanski (Il
Pianista) e Pedro Almodóvar (Parla con lei),
ovvero le due maggiori sorprese dell’anno contro tre maestri indiscussi del
cinema. La cinquina dei candidati nella categoria del miglior film vede in
lizza Chicago, The Hours, Gangs of New York, Il
pianista e Il Signore
degli anelli 2. Concorreranno per l'Oscar al miglior attore
protagonista rispettivamente l'inossidabile Jack Nicholson (A proposito di
Schmidt), Daniel Day Lewis (Gangs of New York), Nicholas Cage (Adaptation),
Michael Caine (The Quiet American) e Adrien Brody (Il Pianista).
All'Oscar per la miglior attrice protagonista concorrono invece rispettivamente
Nicole Kidman (The Hours), Renée Zellweger (Chicago), Julianne
Moore (Lontano dal Paradiso), Diane Lane (L'amore infedele)
e Salma Hayek (Frida). Sono in corsa per l’Oscar per la miglior attrice
non protagonista rispettivamente Kathy Bates (A Proposito di Schmidt),
Julianne Moore (The Hours), Catherine Zeta-Jones (Chicago), Meryl
Streep (Adaptation) e Queen Latifah (Chicago). Per la
corrispondente categoria maschile si contenderanno invece l’Oscar Chris Cooper
(Adaptation), Ed Harris (The Hours), Paul Newman (Era mio
padre), Christopher Walken (Prova a prendermi)
e John C. Reilly (Chicago). Tra i premi più ambiti sicuramente figura
anche l’Oscar per la miglior canzone originale, che sembra un affare privato
tra gli U2,
nominati per la prima volta per The hands that built America (dalla soundtrack
di Gangs of New York) ed Eminem, che concorre
con la sua Lose yourself (dalla colonna sonora di 8 Mile): le
altre tre canzoni della cinquina sono I move on di Fred Ebb(Chicago),
Burn it blue di Julie Taymor (Frida) e Father and daughter
di Paul Simon (La famiglia della giungla). Per
quanto riguarda il settore cartoons il favorito è sicuramente l’esilarante
L’era glaciale:
proveranno a sbarrargli la corsia preferenziale verso l’Oscar rispettivamente Lilo & Stitch,
Il pianeta del
tesoro, Spirited Away e Spirit - Cavallo selvaggio. Nella categoria effetti speciali sarà lotta a tre tra Spider-Man, Star Wars Episodio II - L'attacco dei cloni e Il signore degli anelli: le due torri. Da segnalare il record
personale messo a segno da Meryl Streep con la sua tredicesima nomination
in carriera, cui hanno risposto con la dodicesima Jack Nicholson e Paul Newman.
L’exploit più notevole dell’edizione 2003 è però la doppia candidatura
di Julianne Moore, nella categoria per la miglior attrice protagonista per Lontano dal paradiso
ed in quella per la miglior attrice non protagonista per The Hours.
Il caso più curioso riguarda però uno sceneggiatore inesistente candidato
all’Oscar per la miglior sceneggiatura non originale: trattasi di Donald
Kaufman, nominato per Adaptation insieme al fratello Charlie, apprezzato
sceneggiatore (nomination per Essere John Malkovich) che si è
inventato il fratello gemello Donald alludendo in modo sagace alla trama del
film (in cui Nicholas Cage interpreta appunto il doppio ruolo di due
sceneggiatori). Il Pinocchio
di Roberto Benigni, candidato italiano per la statuetta per il miglior film
straniero, non essendo stato molto apprezzato in America (forse colpevolmente
incompreso da pubblico e critica), è rimasto fuori dal giro delle nominations:
l’Oscar di categoria è in ballo tra il messicano Il crimine di Padre Amaro,
il cinese Hero, il finnico L'Uomo senza passato,
il tedesco Nowhere in Africa e l’olandese Zus & Zo. Sono
comunque tre gli italiani in lizza per l'Oscar, ovvero Alberto Grimaldi, tra i
produttori di Gangs of New York, Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo
per la miglior scenografia, sempre per Gangs of New York. Tra i più
delusi dalle nominations sicuramente Leonardo Di Caprio, presente come
protagonista sia nel cast di Gangs of New York di Scorsese che in quello
di Prova a
prendermi di Spielberg e, come al solito, estromesso dalla cinquina
riservata al miglior attore. Non ha raccolto granché la grande sorpresa del
2002 americano, ovvero Il mio grosso grasso
matrimonio greco, ma Nia Vardalos, attrice protagonista nonché autrice
del soggetto, concorre almeno nella categoria riservata alla miglior
sceneggiatura originale.Analizzando il quadro complessivo delle nominations 2003
sembra che le scelte dell’Academy, una volta tanto, abbiano stabilito un buon
rapporto tra cinema americano ed europeo, commerciale e d’autore. In attesa
delle discussioni che si scateneranno, immancabilmente, all’indomani della
notte degli Oscar...
Voto
7 (questione-Benigni a parte)