Oscar 2010: i premi
Nomination Oscar 2010
Avatar
The Hurt Locker
Bastardi senza gloria
Up
Tra le nuvole
Coraline e la porta magica
District 9
A serious man
Amabili resti
Sherlock Holmes
Il nastro bianco
Il Divo
An Education
Invictus
A Single Man
Precious
Chi
avrebbe mai potuto immaginarlo? Talvolta i giurati dell’Academy Award possono
sorprendere premiando un piccolo film come The Hurt Locker
e di converso umiliando un kolossal avveniristico dal punto di vista tecnico come Avatar, il film che ha fatto segnare il
record d’incassi della storia del cinema. Alla fine la contesa tra gli ex
coniugi James Cameron e Kathryn
Bigelow ha volto a favore dell’autrice di Point Break
e Strange Days, che
al Kodak Theatre di Los Angeles, proprio nella notte a cavallo tra 7 e l’8
marzo, è diventata la prima regista ad aggiudicarsi un
Oscar, impresa che prima di lei avevano tentato la nostra Lina Wertmüller, Jane Campion e Sofia Coppola. Oltre
alla prestigiosa statuetta per la miglior regia The Hurt Locker ha vinto altri cinque
Oscar: miglior film (la categoria più prestigiosa in assoluto), miglior
sceneggiatura originale (premiato il giornalista Mark Boal, compagno della
Bigelow), miglior montaggio, miglior sonoro e miglior montaggio effetti sonori.
Il grande sconfitto della serata è stato Avatar di James
Cameron, che a fronte delle nove candidature ha vinto soltanto tre Oscar
tecnici per la miglior scenografia, la miglior
fotografia (premiato l’italiano Mauro Fiore) ed i migliori effetti visivi. Sul
fronte delle miglior interpretazioni non ci sono state grandi sorprese: come
miglior attore protagonista è stato premiato per Crazy Heart il favorito Jeff Bridges (alla quinta nomination), come miglior attrice invece
si è imposta per The Blind Side Sandra Bullock (di
recente peggior attrice dell’anno ai Razzies per All About Steve); secondo copione ha vinto l’Oscar come miglior
attore non protagonista l’austriaco Christoph Waltz per Bastardi
senza gloria di Quentin Tarantino (che ha vinto la miseria di un solo
premio su otto nomination),
mentre è stata giudicata miglior attrice non protagonista Mo’nique per Precious, che ha portato a casa anche
l’Oscar per la miglior sceneggiatura non originale. Lo splendido cartoon Up non ce l’ha fatta nella categoria del miglior film, quest’anno
aperta a dieci titoli, ma non ha fallito nella ‘sua’ categoria vincendo l’Oscar
come miglior film d’animazione e vincendo una seconda statuetta per la miglior
colonna sonora – altro pizzico d’Italia nella notte delle stelle, essendone
autore il compositore italoamericano Michael Giacchino –. L’Oscar al miglior
film straniero è invece andato all’argentino El secreto de sus ojos. E infine l’Oscar per
la miglior canzone originale è andato a Ryan Bingham e al grande T-Bone Burnett per The Weary Kind dalla soundtrack di Crazy Heart. La serata, presentata con brio dagli attori Alec
Baldwin e Steve Martin, ha vissuto i suoi momenti più intensi con lo storico
discorso di ringraziamento della splendida cinquantottenne Kathryn Bigelow e
quello più intimo di una commossa Sandra Bullock. Il
momento più esilarante è stato senza dubbio appannaggio di Ben Stiller, che si è
presentato truccato da Na’vi (coda compresa) per consegnare l’Oscar per il
trucco – Avatar tra l’altro non era nemmeno tra i nominati –. Niente male, insomma, almeno
per una volta il cinema d’autore ha battuto le megaproduzioni in 3D.
Voto
8