Alla fine nella notte degli Oscar 2014, dal palcoscenico del Dolby Theatre di Los Angeles, tutto è andato per il verso giusto e La grande bellezza di Paolo Sorrentino ha conquistato secondo le previsioni della vigilia la statuetta per il miglior film straniero dopo essersi aggiudicata qualche settimana fa anche i premi di categoria ai Golden Globes e ai Bafta Awards. La grande bellezza succede così a La vita è bella di Roberto Benigni, che nel 1999 si aggiudicò anche l'Oscar per il miglior attore protagonista e quello per la miglior colonna sonora. Sul palco un emozionato Paolo Sorrentino ha ringraziato le variopinte fonti di ispirazione che hanno illuminato il suo cinema: "Fellini, i Talking Heads, Scorsese e Maradona", nell’ordine con cui le ha illustrate. Per l'Italia l'affermazione di Sorrentino, che a Hollywood già considerano una sorta di Fellini redivivo, segna il rilancio del cinema italiano negli States. Ma chiaramente a livello internazionale sono altre le statuette che hanno brillato nella notte delle stelle durante l'86esima edizione della cerimonia degli Academy Awards, e senza dubbio il protagonista assoluto è stato 12 anni schiavo di Steve McQueen, che si è aggiudicato la statuetta di miglior film, quella di miglior attrice non protagonista (Lupita Nyong'o) e quella per la miglior sceneggiatura non originale. L'altro grande protagonista è stato Gravity di Alfonso Cuarón, che ha raggranellato ben sette Oscar, praticamente tutti quelli relativi alle categorie tecniche, più la statuetta per la miglior colonna sonora e quella, prestigiosissima, per la miglior regia. Tre invece gli Oscar assegnati a Dallas Buyers Club: sono andati ad un sorprendente Matthew McConaughey, giudicato miglior attore protagonista dai giurati dell'Academy, e un bravissimo Jared Leto, miglior attore non protagonista, oltre a quello per il miglior trucco e acconciature. L'ultima fatica di Woody Allen, Blue Jasmine, è invece valsa il secondo Oscar in carriera a Cate Blanchett, che stavolta si è aggiudicata la statuetta per la miglior attrice protagonista. Ben due anche gli Oscar tributati all'ultimo cartoon della Disney, Frozen - Il regno del ghiaccio, che ha vinto l'Oscar per il miglior film d'animazione e anche quello per la miglior canzone originale, Let it go, interpretata da Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez (capace addirittura di battere il brano di Bono Vox nella soundtrack del film dedicato a Mandela). Degna di menzione anche la statuetta per la miglior sceneggiatura originale, quella di Her, scritta da Spike Jonze. Due statuette anche per Il grande Gatsby: migliori scenografie e migliori costumi. Insomma, alla fine i grandi sconfitti sono stati American Hustle e The wolf of Wall Street, accreditati rispettivamente di dieci e cinque nomination. E Leonardo DiCaprio non ce l'ha fatta neanche stavolta a mettere le mani sulla statuetta di zio Oscar, ma ha decisamente tempo e talento per rifarsi negli anni a venire. Nel frattempo godiamoci la straordinaria affermazione del nostro Paolo Sorrentino...
Voto
8
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