La tigre e la neve
Pinocchio - recensione
Pinocchio - presentazione
La vita è bella
Tripletta da Oscar per Benigni
Benigni Roberto di Luigi fu Remigio
E l'alluce fu
Per Benigni
regista – autore anche della sceneggiatura de La vita è bella, scritta
come di consueto a quattro mani con Vincenzo Cerami – questo film rappresenta
un deciso passo in avanti dal punto di vista artistico: in una storia dall'implicita
difficoltà narrativa, miscelando sapientemente la sua naturale verve comica all'interno di un contesto
tragico quale l'Olocausto, Roberto
Benigni riesce nel difficile compito di far ridere e piangere insieme, e
per giunta credibilmente (Chaplin docet).
Quanto al plot, il film è incentrato sulla storia d'amore tra Guido
Orefice, cameriere toscano d'origini ebree (aspirante libraio), e la maestrina
Dora durante il periodo fascista. La vita è bella si presenta
come un film nettamente scisso in due parti, distinte non solo per
ambientazione, ma anche per tonalità e luce. Il primo tempo, distensivo sotto
il versante narrativo, mostra l’inizio della storia d’amore tra i due
protagonisti, con lo stravagante corteggiamento di Benigni e relativo
matrimonio di rito: dopo uno stacco logico di sei anni – marcati dalla guerra,
dall’avvento delle leggi razziali e dalle prime deportazioni - segue
l'ambientazione tragica del secondo tempo, all'interno di lager nazista. Benigni ci mostra
tutto il dramma della Shoah da una prospettiva atipica ed animata dai titanici
tentativi del protagonista, divenuto padre nel frattempo, di far credere al
figlioletto Giosuè di stare giocando una colossale gara di resistenza con tanto
di premio finale (un carro armato): l'unico modo di paventare come umana la
disumana condizione di vita in un campo di concentramento. Non mancano
chiaramente i classici momenti di comicità ‘totale’ di Benigni: sotto questo
profilo è da applausi in particolare l’esilarante sequenza in cui il comico
toscano traduce dal tedesco le direttive di una guardia nazista ad uso e consumo
del figlioletto. Il
sesto film di Benigni regista è sicuramente la pellicola più difficile e
coraggiosa diretta finora in carriera, sicuramente la migliore. Dall’accoglienza
trionfale a Cannes
(Gran Premio della Giuria), ai cinque Nastri d’Argento incamerati fino al
prestigioso César al miglior film straniero, La vita è bella ha ricevuto numerosi riconoscimenti in tutto il
mondo: storiche le sette nominations agli Academy Awards – in
categorie importanti quali miglior film, miglior regia, miglior attore,
migliore sceneggiatura e miglior film straniero – poi concretizzatesi in tre prestigiose statuette (miglior film
straniero, miglior attore protagonista a Benigni e miglior colonna sonora a
Nicola Piovani).La vita è
bella, regia di Roberto Benigni, con Roberto Benigni, Nicoletta Braschi,
Giorgio Cantarini, Giustino Durano, Sergio Bustric, Horst Bucholz; drammatico;
Italia; 1997; C.; dur. 2h
Voto
8½