A volte tornano. E qualche volta questo ritorno fa anche molto piacere.
E’ il caso di Quadrophenia,
il film capolavoro del 1979 diretto da Franc Roddam che prende spunto dall’omonimo album degli Who del
1973. A distanza di 35 anni dall’uscita della pellicola nelle sale di
tutto il mondo, Quadrophenia torna al cinema in versione restaurata e digitalizzata (purtroppo) solo per un giorno martedì 10 dicembre (l’elenco delle sale è disponibile su http://www.nexodigital.it/). Questa serie
di proiezioni è attesa, preziosa e in qualche modo doverosa, visto che
cade nell’anno del cinquantesimo anniversario della band. C’era chi
parteggiava per i Beatles, chi per i Rolling Stones, ma anche chi (e non sono
certo in pochi) che hanno scelto gli Who come
band preferita. Di sicuro, quella formata da Pete Townshend
alla chitarra, Roger Daltrey alla voce, John Entwistle al basso e Keith Moon
alla batteria è stato il migliore gruppo dal vivo di sempre.
Un’esplosione di rock iconoclasta, che in qualche modo precorre il punk,
che sottolinea la voglia di ribellione dei giovani di più di una
generazione (non a caso gli Who
vantano oltre 100 milioni di dischi venduti nel mondo).
Il film, distribuito
in Italia da Nexo Digital in collaborazione con Universal Music, Radio Deejay e
MYmovies.it, ispirato all’omonima opera rock (più delineata e meno
immaginifica di Tommy), è un affresco generazionale fantastico: fari
puntati sugli anni Sessanta inglesi, su look che iniziano a caratterizzarsi ed
avere sempre più importanza come specchio di identità in lotta
(dura) quella fra i mods (la contrazione di modernist) e i rockers. Vestiti di
taglio italiano, pork pie hat, parka, lambrette e vespe e un certo amore per la
black music e il pop rock da una parte, giubbotti di pelle, jeans, spiccata
predilezione per il rock più potente e ispido, moto di alta cilindrata
roboanti dall’altra. Nel mezzo tante cazzottate e scontri, persino sulla
spiaggia di Brighton (devastanti le violenze nel bank Holiday del 1964
riproposto nel film).
Se si pensa a inni generazionali di gran fragore, come “My
generation” o “I can’t explain” (precedenti a Quadrophenia)
in cui la voglia di non crescere, di morire prima di diventare vecchi, la prima
parte del film ci accompagna verso quel tipo di visione che rappresenta una
sorta di anticipazione dell’urlo “No future!”, ma la seconda
parte della pellicola sottolinea invece la crisi dei valori giovanili, dei
principi e dell’amicizia che il mondo mood sembrava possedere,
l’epilogo è una sorta di inno alla consapevolezza, di Jimmy a
rivedere le sue visioni. E solo, contrito, ma anche disilluso inizia ad
aggirarsi verso una maturità in progress.
Il concept di Townshend
è insomma un film storico di una precisa generazione (la prima
post-bellica) perduta, ma fino a un certo punto. Certo, come dicevamo i look, certe
pose e passioni (la musica, l'abbigliamento elegante e le anfetamine) sono in
qualche modo databilissime, ma il modo in cui Jimmy Cooper, il protagonista,
vive la quotidianità (coi
genitori) e soprattutto al lavoro (che non ama) potrebbero essere lo specchio
del modo di vivere ai tempi del precariato, cioè ai nostri giorni. Ovviamente
le caratterizzazioni azzeccate in Quadrophenia non mancano, basti pensare al
personaggio pittoresco di Ace, interpretato da un giovane Sting per averne conferma, ma molti degli
atteggiamenti (tipicamente Brit e giovanili) non avrebbero stonato affatto in
un film sulla scena post punk inglese degli anni Ottanta. Bella e fresca (anche
nella recitazione) Leslie Ash, che è l’oggetto
dei desideri del protagonista, scatenata la giovane Toyah Wilcox (che insieme a Sting è
l’unica rockstar del cast), bellissima la colonna sonora, che esalta le
dinamiche compositive e interpretative degli Who, che con Quadrophenia hanno
realizzato uno dei dieci album più importanti della storia del rock.
Mentre il cult film ispirato all'omonimo album degli Who torna
in sala restaurato e digitalizzato, Universal Music propone in questi giorni in
radio The Who 'Be lucky, il brano inedito che anticipa l'uscita della nuova
raccolta 'The Who 'Hits 50!' prevista il 4 novembre 2014 in occasione del cinquantesimo
anniversario della fenomenale band di Roger Daltrey e Pete Townshend.
Voto
8
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