Festival France Odeon 2025
Dalloway, 2025
L'Inconnu de la Grande Arche, 2025
Nouvelle Vague, 2025
Quando le prime immagini passano sullo schermo, grazie alla cura delle ambientazioni e la somiglianza dei protagonisti con gli originali (Zoey Deutch per Jean Seberg, Aubry Dullin per Jean-Paul Belmondo, ma anche Guillaume Marbeck per Jean-Luc Godard), non capisci subito se si tratta di una accorata riesumazione di materiale d’archivio montato in maniera diversa o di un lavoro originale che ripropone la storia di “Fino all’ultimo respiro” di Jean-Luc Godard, il film simbolo della nuova idea di cinema portata avanti dai protagonisti della cosiddetta Nouvelle Vague.
Il nuovo che avanza, la new wave alla francese è la nouvelle vague, soprattutto se si parla di cinema, meglio se si fa cinema. Non stiamo avventurandoci in un flash back, ma parlando di qualcosa di attualissimo: Nouvelle Vague è infatti anche il nome del film diretto da Richard Linklater, che traccia l'inizio della rivoluzione creativa del cinema degli anni Sessanta, che è stato selezionato per il concorso ufficiale del Festival di Cannes 2025 e proposto alla XVII edizione del festival France Odeon, che si è tenuto dal 30 ottobre al 2 novembre 2025 al Cinema La Compagnia di Firenze.
In entrambi i casi il film è stato accolto con grande entusiasmo dal pubblico vedremo se sarà la stessa cosa quando uscirà nei cinema.
Ma torniamo a Nouvelle Vague che non si limita a storicizzare la creazione di À bout de souffle, ma torna a crearne i presupposti raccontando (e facendoci partecipi) la creazione di questo omaggio alla giovinezza, alla libertà di un sogno creativo in grande evoluzione. Il film ha il pregio di ricreare il fervore di quella atmosfera creativa che guidò il cambio di marcia del cinema francese facendoci rivivere ai primordi degli anni Sessanta la Parigi del tempo. Nel 1960, i redattori di Cahiers du Cinéma includevano una nuova generazione di critici e futuri registi come Jean-Luc Godard, Éric Rohmer, Jacques Rivette e François Truffaut. L’unico a non aver ancora esordito alla regia è il quasi trentenne, Jean-Luc Godard, che si rifarà, grazie al produttore Georges de Beauregard, girando in 19 giorni À bout de souffle, sotto l’egida di Claude Chabrol e la sceneggiatura di François Truffaut.
Il bello di questo lavoro è quello di essere un metafilm che ci svela come sono nate le scene, quali fossero le scelte registiche e le difficoltà affrontate dalla troupe nel realizzare le riprese. Anche se, appena finito di vedere e di gustare questo ventiquattresimo lungometraggio diretto da Richard Linklater, è quasi impossibile non essere presi da una spasmodica voglia di vedere l’originale di Jean-Luc Godard tutto di un fiato. Ma questo non è un difetto. Anzi.
Nouvelle Vague, regia Richard Linklater, Francia, USA, 2025, genere commedia, storico, sceneggiatura Holly Gent, Vincent Palmo jr, fotografia David Chambille, montaggio Catherine Schwartz, interpreti: Adrien Rouyard, Alix Bénézech, Antoine Besson, Aubry Dullin, Aurélien Lorgnier, Baptiste Roussillon, Benjamin Clery, Benoît Bouthors, Blaise Pettebone, Bruno Dreyfürst, Côme Thieulin, Cosima Bevernaege, Frank Cicurel, Grégory Dupont, Guillaume Marbeck, Iliana Zabeth, Isis Fleischer, Jade Phan-Gia, Jean-Jacques Le Vessier, Jeanne Arènes, Jodie Ruth-Forest, Jonas Marmy, Laurent Mothe, Léa Luce Busato, Lou Chrétien-Février, Matthieu Penchinat, Niko Ravel, Paolo Luka Noé, Pauline Belle, Pauline Scoupe-Fournier, Pierre-François Garel, Robinson Fyot, Roxane Rivière, Tom Novembre, Zoey Deutch, produzione: ARP, Detour Filmproduction, durata: 105'
Voto
7½