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  19/04/2024 - 16:52

 

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Benigni Roberto di Luigi fu Remigio
A cura di M.Martinelli, C. Nassini e F. Wetzl
Milano, Leonardo Arte, 1997; pp. 142
Un ritratto a 360 gradi del folletto comico toscano

 




                     di Paolo Boschi


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Nel mese di giugno 1997 il comune di Castiglion Fiorentino ha celebrato il comico più mordace d'Italia, ovvero Roberto Benigni che, proprio da queste parti (a Misericordia per la precisione), nacque nel 1952 e visse fino all'età di sei anni per poi partire con la famiglia alla volta di Prato, località Vergaio. A Benigni sono state dedicate mostre, incontri, rassegne cinematografiche ed anche un libro sulla sua vita, intitolato Benigni Roberto di Luigi fu Remigio, edito per i tipi della Leonardo Arte e scritto a sei mani da Carla Nassini, Fulvio Wetzl e Massimo Martinelli, con prefazione di Walter Veltroni ed introduzione del semiologo Omar Calabrese. Il volume contiene una quantità incredibile di informazioni, fatti singolari e curiosi sulla vita del popolare comico toscano, illustrata da un numero notevole di fotografie inedite: si va dai tipici ritratti di classe (dove ovviamente Benigni si ricosce subito dal suo tipico ghigno beffardo), alle immagini degli esordi teatrali del comico, passando per una foto del Robertaccio nazionale durante la prima comunione o per quelle che lo catturano in ambito familiare, insieme alle sorelle ed ai genitori, forse le più rappresentative. Oltre a questa nutrita galleria fotografica, non mancano aneddoti in serie sulla vita del folletto comico fiorentino: ricordiamo ad esempio il suo giudizio d'ammissione alla maturità del 1971, scritto da un professore che forse non immaginava la sfolgorante carriera che questo alunno 'particolare' avrebbe percorso da lì in poi, diventando il comico più famoso d'Italia e riuscendo ad esportare la sua irresistibile simpatia anche nel resto del mondo. Benigni Roberto di Luigi fu Remigio tratta anche dei vari aspetti dell'arte comica di Benigni: l'amore per le rime improvvisate, sviluppato fin da bambino sfidando i compaesani nel contrasto a tema fisso, proseguito negli anni Ottanta con i semiologi bolognesi (Eco, Calabrese) durante le serate del giovedì a base di acrostici, sciarade, rebus, sfide a colpi di ottave e endecasillabi improvvisati – che molto spesso finivano per vincere proprio Eco e Benigni -. Non manca infine neppure una trattazione della filmografia della sua carriera di regista e di attore: diretto da Jarmusch o da Fellini, Benigni conserva sempre intatta la maschera di comicità che l'ha reso unico e irripetibile. A chiosa conclusiva del volume le locandine dei suoi film, da Berlinguer ti voglio bene a Il mostro.

AA.VV., Benigni Roberto di Luigi fu Remigio, Milano, Leonardo Arte, 1997; pp. 142

Voto 7 

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