Invictus
Regia di Clint Eastwood
Cast: Morgan Freeman, Matt Damon, Tony Kgoroge, Patrick Mofokeng, Matt Stern, Julian Lewis Jones, Scott Eastwood, Adjoa Andoh; drammatico; U.S.A.; 2009; C.
Il miracolo sportivo che rese il Sudafrica una nazione
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Invictus
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J.Edgar
Dopo Gran Torino,
ennesimo capolavoro della sua infinita carriera, Clint
Eastwood è tornato dietro la macchina da presa per
dirigere un'altra storia
centrata sul razzismo, stavolta vera, dato che si tratta di un significativo pezzo della storia recente che il regista
americano ha tratto da Ama il tuo nemico,
un libro in cui John Carlin
racconta come Nelson Mandela, proprio all’inizio del
suo mandato presidenziale, intravide nell’imminente coppa del mondo di rugby
un’imprescindibile occasione per unire il popolo sudafricano ancora dilaniato
dai postumi dell’Apartheid. Per riuscirci gli Springboks
– così erano soprannominati gli atleti della variopinta nazionale di rugby del
Sudafrica, tutti rigorosamente bianchi con un solo compagno di colore –
avrebbero dovuto compiere un’impresa a dir poco proibitiva dal punto di vista
strettamente sportivo: vincere la coppa del mondo del 1995, organizzata in patria,
la prima alla quale avrebbero avuto il permesso di partecipare dopo anni di esclusione dalle competizioni internazionali a causa
dell’Apartheid. Nel disegno di Mandela, profondamente convinto che lo sport sia molto
più efficace degli interventi politici e giuridici per superare le barriere
razziali, l’impresa degli Springboks sarebbe
diventata il collante della ritrovata unità nazionale, il simbolo del nuovo
Sudafrica deciso a voltare pagina e superare un tragico passato recente. Per
realizzare il suo piano Nelson Mandela
(rispettosamente Madiba per tutto il suo entourage) chiama a sé il capitano degli Springboks,
François Pienaar, il
giocatore più rappresentativo dell’intera compagine, che accetta il peso di
questa responsabilità e cerca di motivare i suoi compagni a cementare la loro
nazione sul campo da gioco. Il resto è storia: contro tutti i pronostici gli Springboks
raggiunsero la finale con i forti Neozelandesi, i terribili All
Blacks di Jonah Lomu, riuscendo a prevalere nei supplementari e riuscendo
così a riunire per la prima volta intorno a un comune simbolo nazionale
sudafricani bianchi e neri. Per riuscirci prima dell’impresa Mandela inviò i nazionali di rugby in varie periferie
sudafricane per avvicinare la squadra alla maggioranza dei neri che, come lui
stesso durante i ventisette anni di prigionia a Robben
Island, avevano sempre tifato contro gli Springboks, considerati un simbolo dell’apartheid.
Lo sport dunque diventa metafora del perdono (da sempre tematica
privilegiata del cinema di Eastwood), un fondamentale
mattone per ricostruire una nazione fino ad allora divisa: lo stesso Mandela dette l’esempio indossando cappello e maglia degli Springboks per il saluto rituale alle squadre sul campo da
gioco prima della finale, gesto altamente simbolico considerando che quella
stessa maglia verde oro nessun bambino povero dei sobborghi l’avrebbe mai messa
per paura di essere picchiato. Felicemente sospeso tra il genere storico e la
leggenda sportiva stile Fuga per la
libertà, l’ultima fatica di Clint Eastwood è un film
dall’impianto classico, che sfiora l’agiografia ma non
esita a rivelare l’acuto calcolo politico elaborato di un lungimirante Mandela, interpretato proprio da Morgan
Freeman, l’attore che lo stesso ex presidente
sudafricano avrebbe visto volentieri calato nel proprio personaggio – e
l’attore americano ha risposto con la consueta bravura, come testimonia la
candidatura all’Oscar come miglior attore protagonista, mentre Matt
Damon ha ricevuto la nomination come miglior
interprete non protagonista –. Invictus
è una splendida storia di sport, di tolleranza, di perdono e di
irriducibilità, in ossequio all’omonima poesia che William Ernest Henley compose nel 1875 ed
i cui versi avevano aiutato Mandela a sopravvivere a
quasi trent’anni di carcere, versi che suonano più o
meno così: “Sono il comandante del mio destino, / Sono il capitano della mia
anima”.
Invictus, regia di Clint Eastwood, con Morgan Freeman, Matt Damon, Tony Kgoroge, Patrick Mofokeng, Matt Stern, Julian Lewis Jones, Scott Eastwood, Adjoa Andoh; drammatico; U.S.A.; 2009; C.; dur. 134'
Voto
7/8
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