FánHuā Chinese Film Festival 2025
The Sun rises on us, 2025
Living the land, 2025
Non c'è spazio per la poesia, in campagna si va avanti col duro lavoro, si tira avanti con il sacrificio, con la fatica, con la forza d'animo. Anche in Cina. Lo sottolinea con forza il regista Huo Meng, che nel suo secondo film, come già nel precedente Crossing the Border, continua a raccontare i cambiamenti, le novità, le trasformazioni del suo paese. E, lo fa con una narrazione che ha il potere di evocare e analizzare l'atteggiamento e i sentimenti di più generazioni.
Parliamo del film Living the Land, fra le pellicole di punta del FánHuā Chinese Film Festival, che prosegue fino al 19 ottobre 2025 al Cinema La Compagnia di Firenze.
Il racconto si svolge nel 1991 ma, rispetto all'Europa, per le condizioni del lavoro e l'immaginario di chi lo esegue, sembra essere qualche decennio prima. A unire idealmente la comunità del piccolo villaggio di campagna di Bawangtai è il culto degli antenati e dei morti, oltre naturalmente alla funzionale cooperazione per far fronte al lavoro nei campi.
Si respira un clima di arretratezza soltanto venato da qualche spiraglio di novità che si incominciava a intravedere in quegli anni Novanta che furono testimoni di radicali cambiamenti socio-economici in Cina. Living the Land punta i suoi fari sulle tensioni, sulle contraddizioni di un momento storico in cui, nonostante la freddezza delle istituzioni, tradizione e modernità sembrano intersecarsi fra loro aprendo prospettive al cambiamento. Ma altrove, non certo nel mondo contadino che continua, seppur con qualche timida innovazione tecnologica, a essere uguale a se stesso. A raccontarci i piccoli, eterni avvenimenti del quotidiano è Chuang, un bambino di dieci anni, la cui esistenza si dipana in un villaggio rurale di cui segue l'agra vita quotidiana. Grazie allo sguardo di questo ragazzino, che i genitori prima di trasferirsi in città hanno abbandonato in campagna a vivere con un altra famiglia, abbiamo modo di osservare la vita scolastica e lavorativa dei più piccoli, ma anche la saggezza degli anziani, l’amore infelice dell’adorata zia e il destino femminile già segnato, anche se attutito da una vita, come quella di campagna, ancora non del tutto standardizzata.
Il racconto segue i ritmi della vita agricola, ma non chiude le porte al cambiamento comunque incombente, non nasconde la voglia di urbanizzazione diffusa anche nei borghi rurali, la fuga di famiglie intere verso le città, le grandi fabbriche e una vita nuova che chi la rincorre non ha la minima idea di cosa si troverà davanti. Fra immagini auliche (il direttore della fotografia è Guo Daming) e suntuosi piani sequenza il regista Huo Meng disegna il faticoso rutilare di un mondo senza speranza dove comunque il senso della vita esiste e resiste oltre ogni limite.
Il risultato è un lavoro riuscito che è stato premiato con l'Orso d'Argento per la miglior regia al Festival Internazionale del Cinema di Berlino del 2025.
Living the land, regia di Huo Meng, con Wang Shang, Zhang Yanrong, Chuwen Zhang, Caixia Zhang, Kaidong Yang, Zhong Wan, Liu Hongai, Cao Lingzhi. Titolo originale: Sheng xi zhi di. Genere Drammatico - durata 135 min, Cina 2025.
Voto
8