Gangs of New York
Regia di Martin Scorsese
Cast: Leonardo DiCaprio, Cameron Diaz, Daniel Day-Lewis, Liam Neeson, Henry Thomas, John C. Reilly, Jim Broadbent; drammatico; Usa/Germ.; 2002; C.
Dalla strada al sogno americano
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“L’America
è nata nelle strade”: mai slogan di lancio fu più azzeccato (e diffuso). Ma,
indipendentemente dall’accorta strategia promozionale dell’ultimo film di
Martin Scorsese, è anche vero che pochi titoli sono stati attesi come Gangs of New York, sia per la
garanzia dell’autore, sia per l’indubbio blasone del cast, sia per la
travagliatissima produzione che per la decisione di posticiparne l’uscita di un
anno per la strage dell’11
settembre 2001. Ancora New
York protagonista assoluta di un film di Scorsese –
come Mean Streets, Taxi Driver, Quei bravi ragazzi, L’età
dell’innocenza, Al di là della vita e, ovviamente, New York New
York – per quanto ricostruita a Cinecittà, ed ancora la violenza come tema
privilegiato di riferimento. La lunga storia per certa versi è il lato oscuro
de L’età dell’innocenza, essendo ambientata nella New York di metà Ottocento
– la cui trama, tratta dal romanzo di Edith Wharton si svolgeva alla fine del
secolo - ma con l’obiettivo pericolosamente rivolto verso le classi inferiori,
ai conflitti di strada precedenti l’avvento della mafia italiana, quando
le bande newyorchesi d’origine irlandese combattevano per l’egemonia nella
Lower Manhattan, un luogo privo di regole, eccettuando la legge del più forte.
Protagonista di Gangs of New York è Amsterdam
Vallon, un giovane irlandese cresciuto per i vicoli del malfamato quartiere
di Five Points e presto assurto a guida della gang dei Dead Rabbits:
l’ossessione di Amsterdam è vendicare la morte del padre, il reverendo Vallon,
ucciso in uno serrato scontro di strada quindici anni prima dall’esuberante
Bill Poole detto “The Butcher”, il capo della banda dai Natives. Nel frattempo
Amsterdam è stato intrigato dall’avvenenza della ladra Jenny, una
ragazza di strada che cercherà di far recedere il giovane dalla via di violenza
che ha cominciato a percorrere. Sorretto dall’abituale cura di Scorsese per i
particolari, Gangs of New York
ricostruisce in dettaglio la società del tempo, tratteggiando così un
affresco a tinte forti dell’immane tributo di sangue versato sull’altare
dell’american dream,
imprescindibile genesi dell’America di oggi. Per aumentare il realismo della storia
il regista italo-americano si è documentato con l’omonimo saggio storico pubblicato
da Herbert Asbury nel 1928, che analizza appunto la lunga e sanguinaria guerra
di gangs (soprattutto irlandesi) andata in scena per il dominio dei Five Points
di Manhattan nel
ventennio di metà Ottocento. In seguito dall’Italia fu importata la mafia, che
s’impadronì dello scenario criminale in virtù di una maggiore organizzazione
interna. Da non perdere.
Gangs of New York, regia di Martin Scorsese, con Leonardo DiCaprio, Cameron Diaz, Daniel Day-Lewis, Liam Neeson, Henry Thomas, John C. Reilly, Jim Broadbent; drammatico; Usa/Germ.; 2002; C.; dur. 2h e 48'
Voto
8
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