La leggenda di Al, John e Jack
Regia di Aldo, Giovanni e Giacomo con Massimo Venier
Cast: Aldo, Giovanni e Giacomo Poretti, Antonio Catania, Ivano Marescotti, Aldo Maccione, Giovanni Esposito; commedia; Italia; 2002; C.
Tre criminali da strapazzo per un improbabile gangster movie
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Tre uomini e una gamba
Così è la vita
Chiedimi se sono felice - Presentazione
Chiedimi se sono felice - Recensione
La leggenda di Al, John e Jack
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La banda dei Babbi Natale
Si
tratta forse del film più atteso della grande disfida cinematografica di fine
2002, ma non sussiste dubbio di sorta che La leggenda di Al, John
e Jack sia il progetto più ambizioso che Aldo, Giovanni e Giacomo –
con la consueta collaborazione del fidato Massimo Venier in fase di
sceneggiatura e dietro la macchina da presa – abbiano concepito per il grande
schermo. La storia
prende avvio a New York nel 1959: Al, John e Jack sono tre strampalati
gangsters sul libro paga del boss Sal Genovese detto “Coscia di pollo”, un
tipaccio che usa eliminare tout court quei dipendenti che perseverano
negli errori. E’ quanto accade abitualmente al maldestro trio di protagonisti
che – si tratti di riscuotere il pizzo, far saltare un negozio o togliere di
mezzo qualcuno – non ne combinano mai una giusta. L’ultima stupidaggine della
serie (hanno ammazzato il Frankie sbagliato) rischia di avviarli ad una
dolorosa dissoluzione in un barile di acido: come ultima possibilità il boss
affida loro il delicato incarico di scarrozzare per New York la vecchia zia
arrivata in città. Manco a dirlo, Al, John e
Jack fanno cilecca anche stavolta e si danno alla macchia: si costituiranno
o tenteranno di attuare un incredibile piano per tornare nelle grazie del capo?
In siffatta situazione c’è anche uno spinoso problema da risolvere: dopo un
elettrizzante incidente Al infatti ha dimenticato completamente la sua vita
passata e continua a dimenticarsi ogni cosa quando si addormenta, con grande
scorno dei suoi due soci, costretti tutte le volte a raccontargli da capo le
loro complicate disavventure. Come spesso è successo nei film del trio milanese
l’apparenza inganna: le cose si riveleranno infatti molto più complesse e
sorprendenti di quanto ci si potrebbe attendere a prima vista. I tre personaggi
alla base de La leggenda di Al, John e Jack vengono da molto lontano
ed in particolare dall’episodio gangsteristico inserito in Tre uomini e una gamba,
il fortunato film d’esordio di Aldo, Giovanni e Giacomo. Il primo
film americano del trio comico milanese gioca col lato parodico del gangster
movie: la partitura è di stile brillante, narrativamente solida, ravvivata
da una fotografia sapientemente sgranata, con un’estrema attenzione per i
particolari, numerose gags, una colonna sonora d’epoca scelta con molto
gusto ed infine alcune (efficacissime) citazioni filmiche, dall’Hitchcock de La
donna che visse due volte fino allo Scorsese di Toro scatenato.
Nonostante questi innegabili pregi La leggenda di Al, John e Jack
procede a ritmo alternato e non spicca mai il volo: i tre protagonisti
risultano un po’ costipati nei ruoli rispetto al brio messo in mostra nei
precedenti Così è la
vita e Chiedimi
se sono felice. Il prodotto finale comunque, considerando la qualità
media dell’offerta natalizia, lascerà senza dubbio soddisfatti i moltissimi
estimatori di Aldo,
Giovanni e Giacomo. A quest’ultimo spetta la palma della battuta migliore,
rivolta all’indirizzo di Giovanni: “A te dovrebbero darti il Nobel per la
mafia, e se non te lo danno è perché è tutto un magna-magna!”.
La leggenda di Al, John e Jack, regia di Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti e Massimo Venier, con Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Antonio Catania, Ivano Marescotti, Aldo Maccione, Giovanni Esposito; commedia; Italia; 2002; C.; dur. 1h e 45'
Voto
7
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