Tre uomini e una gamba
Così è la vita
Chiedimi se sono felice - Presentazione
Chiedimi se sono felice - Recensione
La leggenda di Al, John e Jack
Tu la conosci Claudia?
Il cosmo sul comò
La banda dei Babbi Natale

Da Aldo, Giovanni e Giacomo è sempre lecito attendersi una sana risata riflessiva, figuriamoci poi nell’ambito di un film ad episodi, ovvero il corrispettivo sul grande schermo dei corti teatrali che hanno fatto la fortuna del trio milanese. Il cosmo sul comò è una commedia ad episodi che s’innesca nello storico solco de I mostri di risiana memoria: il film si apre con una suggestiva panoramica aerea su montagne innevate che parrebbero l’ideale viatico di una storia fantasy, poi alla fine ci ritroviamo a seguire le orme di Pin e Puk, due personaggi in cerca dell’illuminazione che arrivano nel luogo remoto ove il saggio non vedente Tsu’Nam medita sotto le fronde gelate del sacro albero Ginko Biloba. Aiutati dalle nerbate del nodoso bastone di bambù del maestro e dal suono catastrofico del suo sacro gong, i due allievi s’incammineranno lungo l’intricato percorso che porta alla saggezza. Questo il siffatto collante dei quattro episodi del film: la sorprendente meta vacanziera di Milano Beach, il curioso ritratto di parrocchia di L’autobus del peccato, la pinacoteca animata di Falsi prigionieri ed infine la ricerca della fecondità dispersa di Temperatura basale. Purtroppo nonostante queste premesse Il cosmo sul comò non vuol saperne di funzionare. O, meglio, considerando il carico di attese del pubblico, sembra non prendere mai quota, almeno per la prima parte: i primi due episodi non hanno ritmo e non innescano mai i meccanismi comici che ci aspetteremmo, il terzo sorprende per l’ambientazione ed il soggetto surreale, mentre il quarto nella complessiva economia del film risulta una vera e propria boccata d’ossigeno con una storia finalmente su misura per il trio, ben ritmata, francamente simpatica e ben interpretata anche dai personaggi di contorno – come l’esilarante ginecologa di Angela Finocchiaro –. La diligente regia di Marcello Cesena, reclutato al posto di Massimo Venier, abituale co-regista del trio milanese, regala qualche buona intuizione, comunque senza mai sorprendere. Nel complesso la pellicola risulta priva di mordente e sostanzialmente poco divertente: gli aficionados di Aldo, Giovanni e Giacomo non potranno prescinderne, ma i neofiti rischiano di restarne delusi…

Voto 6