Bowling for Columbine
Fahrenheit 9/11
Sicko
Capitalism: A Love Story
Il
corpulento documentarista Michael Moore è un regista che non ha mai cercato di
nascondere il proprio approccio di denuncia al cinema – vedere in merito la sua
lunga battaglia contro l’ex presidente della General Motors Roger Smith,
reo di speculazioni in serie e numerosi licenziamenti –. Bowling a colombine
è un altro implacabile documentario
di denuncia in cui l’obiettivo del cineasta americano stavolta è diretto
contro la psicosi a stelle e strisce per le armi: partendo dalla nota strage
andata in scena alla Columbine High School di Denver (dove nel 1999 tredici
ragazzi furono massacrati da due compagni armati) Moore cerca di ricostruire la
genesi della fobia americana per pistole ed affini, che affonda le proprie
radici nel fertile terreno del bisogno di protezione e nel terrore di agguati,
rapine et similia: una psicosi nazionale che conta più o meno 250
milioni di armi negli Usa, capaci di ‘fruttare’ qualcosa come 11.000 omicidi
all’anno. Il viaggio prende avvio ovviamente da Columbine, Colorado, e precisamente
dalla North American Bank, istituto di credito in cui l’apertura di un conto
corrente dà diritto ad un gadget intrigante come un buon fucile. Poi si
continua con una fermata dal barbiere per un taglio di barba e capelli, e nel
negozio Moore può perfino rifornirsi
delle munizioni indispensabili per un funzionale utilizzo del suo fucile nuovo
di zecca. Il viaggio prosegue tra inserti d’animazione, filmati di repertorio
ed interviste a go go in un notevole crescendo di sarcasmo ed umorismo: i
sorrisi innescati da Moore
sono ovviamente di sapore amaro – comunque esilarante il cartoon
dedicato all’escalation dei WASP per l’autodifesa armata ad ogni costo–, perché
il tema è caustico ed inquietante, ed alla fine le persone che la fobia
armigerante lascia a terra ferite o senza vita sono uomini o ragazzi normali,
gente comune la cui esistenza è arrivata bruscamente e traumaticamente a fine grazie
agli sforzi promozionali delle lobbies del settore, abili a far proporre l’american
dream come momento di lotta e di conquista, un’interpretazione molto libera
del Secondo Emendamento della costituzione americana. Il tutto per arrivare
all’apoteosi finale dell’allucinante intervista all’attore Charlton Heston, un
tempo interprete storico di Ben Hur ed oggi ‘spietato’ presidente della
National Rifle Association. Bowling a Columbine è valso a Moore il
Premio speciale a Cannes
2002 e l’Oscar
2003 come miglior documentario. Da non perdere.
Bowling a Columbine - Bowling for Columbine, regia di Michael Moore, con Michael Moore; documentario; Usa; 2002; C.; dur. 2h
Voto
7½