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  05/10/2024 - 00:06

 

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Che genere di Film?
Ci pensa la Fondazione Stensen
Un nuovo progetto per educare alla diversità e diminuire i casi di discriminazione
Coinvolge attivamente quattordici classi toscane (e non solo), consentendo a circa trecento studenti di diventare registi cinematografici contro gli stereotipi di genere

 




                     di Giovanni Ballerini


Spesso ci si indigna o comunque si rimane sbalestrati rispetto a casi di bullismo, di discriminazione sociale o di genere, soprattutto per quelli che provengono dalle nuove generazioni o comunque che coinvolgono minorenni.
Senza però andare alla fonte del problema, senza cioè coinvolgere e creare una discussione seria e sincera sull’argomento che coinvolga in prima persona i giovani, come parte attiva nel creare una nuova consapevolezza.
Qualcosa di reattivo in questo senso tenta di farlo la Fondazione Stensen che, per educare alla diversità e diminuire i casi di discriminazione, ha lanciato un nuovo progetto. Si chiama “Che genere di film” e coinvolge attivamente quattordici classi toscane (e non solo), consentendo a circa trecento studenti di diventare registi cinematografici contro gli stereotipi di genere.
Il risultato è un corso modulare che analizza il ruolo della donna e dell’uomo dagli inizi del '900 a oggi, attraverso lo studio della storia del cinema e del linguaggio filmico. A questo proposito è stato dato il via fra l’altro a un laboratorio coordinato dal regista, sceneggiatore e produttore cinematografico fiorentino Duccio Chiarini che si occupa di indagare su come il genere è rappresentato nella comunicazione. Gli istituti coinvolti dal progetto sono le scuole secondarie di primo grado Beato Angelico (Firenze), Puccini (Firenze), Spinelli (Scandicci), Lippi (Prato), Antonioli (Temù, in provincia di Brescia).
"La società contemporanea - ha spiegato Chiara Bettarini, responsabile del progetto per la Fondazione Stensen - si fonda sull’immagine: in particolare le nuove generazioni fruiscono e producono contenuti audiovisivi costantemente. Fornire agli studenti competenze e strumenti idonei per decodificare il linguaggio delle immagini e dare loro l’opportunità di sperimentare concretamente quali siano le fasi di elaborazione di un prodotto audiovisivo professionale significa primariamente renderli più consapevoli di ciò che li circonda”.
Parte integrante di questo interessante e innovativo progetto, che viene realizzato dallo Stensen di Firenze, grazie alla selezione riconosciuta dal bando Miur/Mibact Il cinema e l’Audiovisivo a scuola – Progetti di rilevanza territoriale”, sono i workshop sulle tematiche di genere e un percorso per imparare i fondamenti di storia del cinema e di linguaggio filmico, con un focus sul ruolo della donna dai primordi ai giorni nostri. Gli studenti sono poi chiamati a vestire i panni di una troupe cinematografica, e girare un cortometraggio che racconti una storia coerente con il tema del progetto, tutto questo attraverso il coordinamento e la guida di un team di registi coordinati da Duccio Chiarini in Toscana e Nicola Zambelli in Lombardia. Il progetto parte dalle sceneggiature dei cortometraggi che, oltre a essere ideati vengono anche realizzati dagli studenti delle scuole secondarie di primo grado della Toscana e della Lombardia che stanno partecipando al progetto “Che genere di film”, promosso dalla Fondazione Stensen di Firenze con l’intento di educare tanti giovani alla diversità e abbattere gli stereotipi.
E’ un primo, importante passo per andare alle radici del problema. Il progetto intende infatti soffermarsi sul tema degli stereotipi di genere e su come questi risultino spesso amplificati dalla raffigurazione cinematografica e audiovisiva in genere.
La Fondazione Stensen con questo progetto sprona la discussione e vuole offrire ai cittadini del futuro gli strumenti concettuali, emotivi e tecnici per prendere consapevolezza degli stereotipi di genere che ancora oggi esistono nella nostra società e per imparare a riconoscerli, grazie ad una prima alfabetizzazione del linguaggio delle immagini e dell'audiovisivo. I partecipanti impareranno i fondamenti della storia del cinema e del linguaggio filmico, con un focus sul ruolo della donna nel cinema dai primi decenni del 900 fino ai giorni nostri (da Biancaneve a Frozen, da Alien ad Atomica Bionda). Attraverso lo studio della grammatica cinematografica si discuterà del cammino intrapreso per rendere realistica e paritaria la rappresentazione della donna. Il progetto è una rielaborazione del progetto vincitore del bando Che genere di Film? della Fondazione Marchi

Per informazioni scrivere a didattica@stensen.org

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