Adrian
Lyne, regista inglese col pallino dell’erotismo spicciolo, continua
imperterrito l’infinita serie di variazioni sul tema che ha caratterizzato la
seconda parte della sua carriera a partire dall’infuocata relazione a tempo
determinato raccontata in 9 settimane e mezzo, uno dei maggiori successi
di pubblico degli anni Ottanta: a ruota Lyne confezionò il forturnatissimo thriller
Attrazione fatale, incentrato sui pericolosi risvolti di un adulterio
consumato da un capofamiglia, quindi l’imbarazzante quesito morale dispiegato
in Proposta indecente, con una coppia innamorata ma squattrinata messa
in crisi dalla sconveniente offerta di un affascinante miliardario, ed infine
il recente e sconfortante remake di Lolita, uno dei capolavori
più controversi del compianto Stanley Kubrick,
dall’omonimo romanzo di Nabokov sull’ossessione di un maturo professore per una
conturbante ninfetta adolescente. Per chiudere provvisoriamente il cerchio Lyne
ha realizzato L’amore infedele -
Unfaithful, ancora un piccante thriller giocato su un adulterio
(stavolta di marca femminile) che mette a dura prova il locus amoenus di
una perfetta coppia altoborghese, ancora un remake, stavolta di Stéphane.
Una moglie infedele, diretto da Claude Chabrol con sommo garbo ed estro nel
lontano 1968, quando un simile soggetto godeva di un maggior tasso aggiunto di
provocazione. Questo per anticipare che, come spesso è avvenuto quando il
cinema hollywoodiano ha attinto linfa d’ispirazione al cinema transalpino -
basti pensare ad un film interpretato per l’appunto da un giovane Gere come All’ultimo
respiro di Jim McBride, banalizzante rilettura di Fino all’ultimo
respiro, opera prima di Jean-Luc Godard -, i risultati non sono mai stati
degni d’attenzione. I due coniugi protagonisti de L’amore
infedele sono Edward e Connie Sumner: sposati da lungo tempo e genitori
di un figlioletto, i due conducono una vita serena ed agiata in una bella
magione sita in una delle migliori zone residenziali suburbane di New York. Edward ha una
piccola ma fiorente azienda di trasporti ed ha la famiglia come idea fissa, Connie si
alterna tra il figlio ed opere di beneficenza, ma in fondo è terribilmente
annoiata della sua vita dorata, e l’amore per il marito si è ormai stemperato
in una tranquilla routine. L’incontro casuale con Paul, giovane
venditore di libri usati, bello, colto, affascinante ed anche esotico, convince
Connie ad avviare una rischiosa e torrida relazione clandestina che,
curiosamente, contribuirà al contempo a riaccendere il rapporto col marito.
Edward nel frattempo ha scoperto l’intreccio adulterino della gentil consorte
e, tormentato dalla gelosia, si è deciso ad affrontare Paul vis à vis:
le conseguenze dell’incontro tra il marito tradito ed il giovane amante
rischieranno di frantumare il matrimonio dei Sumner, travolto da inganni in
serie, sensi di colpa ed indagini degli inquirenti. L’amore infedele è un thriller dove
la tensione latita, marcato dallo stile patinato e piccante ad intermittenza
cui Lyne ha abituato il suo pubblico, a tratti perfino eccitante ma mai
trasgressivo come l’originale. Nel cast spicca l’ottima prova di una splendida Diane Lane.
L'amore infedele - Unfaithful (Unfaithful), regia di Adrian Lyne, con Richard Gere, Diane Lane, Olivier Martinez; drammatico/thriller; Usa; 2002; C.; dur. 2h
Voto
6½
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