Il mandolino del capitano Corelli
Shakespeare in love
Partendo
dai pochi dati sicuri sulla vita del bardo immortale la coppia di sceneggiatori
- Marc Norman e Tom Stoppard, ormai abituato alle frequentazioni shakespeariane
- ha ricostruito (e romanzato) il periodo nel quale il giovane Will
Shakespeare si trovava a Londra, durante la peste, a recitare e scrivere
drammi. Un periodo all'insegna della crisi creativa più spinta, con una
commedia da stendere di cui conosce solo l'improbabile titolo, Romeo e Ethel la figlia del pirata. Nel film
diretto da John Madden accade però al giovane Shakespeare d'imbattersi in
una nobildonna, Viola de Lesseps, e d'innamorarsi perdutamente di lei - e senza
speranza, dato che la giovane è promessa ad un aristocratico arrogante ed in
caccia di dote -. E' il palcoscenico che fa incontrare i due amanti: un
palcoscenico proibito alle donne, e che costringe Viola a vestire i panni
maschili di Romeo per avere una parte. Va da sé che l'amore stimola la creatività:
dalla storia senza esito dei due nasce così una delle più riuscite tragedie
d'amore shakespeariane, Romeo e
Giulietta - titolo tra l'altro suggerito da un attore, come d'altra parte
la trama era stata 'proposta' dal drammaturgo avversario Christopher Marlowe -.
Il sogno d'amore di Will e Viola
non avrà un finale bagnato nel sangue come il corrispettivo scenico, sarà
troncato dalle logiche di classe ma germoglierà nella creazione di un nuovo
dramma, una commedia stavolta, La
dodicesima notte, dove la protagonista porta appunto il nome di Viola -
ipotesi azzardata sotto il versante filologico ma tutto sommato affascinante -.
Shakespeare in love può contare su un ritmo travolgente ed una vera e
propria miriade di invenzioni verbali che si succedono sul doppio piano
realtà-teatro. Nel cast, davvero splendido nel suo complesso, corre l’obbligo
di segnalare, accanto alla performance di Gwyneth Paltrow, anche la
verve dimostrata da Joseph Fiennes, fratello del più noto Ralph: nei
ruoli minori brillano Geoffrey
Rush, una regale Judi Dench, Ben Affleck e Rupert Everett nei panni dello
sfortunato Marlowe. Dal record di nominations
in tredici categorie si sono materializzate sette statuette tra cui spiccano
gli oscar per il miglior film, la migliore attrice protagonista, la migliore
attrice non protagonista, la migliore sceneggiatura originale e la migliore
colonna sonora per commedia.
Shakespeare in love, regia di John Madden, con Joseph Fiennes, Gwyneth Paltrow, Geoffrey Rush, Judi Dench, Rupert Everett, Ben Affleck, Colin Firth; commedia; Gran Bretagna; 1998; C.; dur. 2h e 2'
Voto
8