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  29/04/2024 - 22:10

 

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S. Lodato - A. Camilleri
La linea della palma
Milano, Rizzoli, 2002; pp. 414
Saverio Lodato fa raccontare Andrea Camilleri

 




                     di Paolo Boschi


La vampa d'agosto
La luna di carta
Privo di titolo
La prima indagine di Montalbano
La presa di Macallè
Il giro di boa
Le inchieste del commissario Collura
Camilleri legge Montalbano
La linea della palma
La paura di Montalbano
Il ladro di merendine in Cd-rom
Il re di Girgenti
L'odore della notte
La scomparsa di Patò
La testa ci fa dire
La gita a Tindari
Gli arancini di Montalbano
La mossa del cavallo
La concessione del telefono


Andrea Camilleri, classe 1925, ha lavorato per gran parte della sua vita come sceneggiatore e regista teatrale e televisivo. Il suo esordio narrativo è datato 1978 con Il corso delle cose, ma prima di diventare un caso letterario ha dovuto attendere fino a metà degli anni Novanta, quando la fortunata serie poliziesca del commissario Montalbano – i romanzi La forma dell'acqua, Il cane di terracotta, Il ladro di merendine, La voce del violino, La gita a Tindari, L'odore della notte, tutti pubblicati da Sellerio – ha finito per trainare anche i romanzi storici - La stagione della caccia, Il birraio di Preston, Un filo di fumo, La concessione del telefono, La mossa del cavallo, La scomparsa di Patò, Il re di Girgenti -, ambientati come i romanzi gialli nell’immaginaria Vigàta, una cittadina siciliana più tipica della Sicilia vera. La traslazione della serie Montalbano sul piccolo schermo, in una serie di sceneggiati televisivi interpretati da Luca Zingaretti – e caratterizzati da impensabili record di audience -, ha contribuito a dilatare ancor più lo straordinario successo del personaggio di Andrea Camilleri. Ne La linea della palma l’ultimo fenomeno letterario nazionale, intervistato dal giornalista Saverio Lodato, racconta pagina dopo pagina la sua infanzia in Sicilia, rievoca la propria famiglia, ricorda gli anni della guerra, traccia una sintesi della sua lunga esperienza drammaturgica ed ovviamente tratteggia un profilo del mestiere dello scrivere, coltivato in modo sommerso per tutto l’arco della sua vita ed esploso in un successo tardivo quanto sorprendente, che ha conquistato al narratore siciliano un vastissimo seguito di pubblico sia in Italia che all’estero. La linea della palma è un titolo che cita volutamente Sciascia ed allude, più che alla mafia in se stessa, ad una sorta di mentalità “paramafiosa” che, oltre all’Italia, pare aver messo radici a livello continentale. Nel corso della conversazione con Lodato – autore di molti libri di successo dedicati alla Sicilia ed alla mafia – Camilleri sembra quasi abbozzare un romanzo autobiografico, in cui alle memorie personali s’intrecciano puntualmente riflessioni sulla storia, sull’attualità politica e questioni di varia moralità: ne emerge il ritratto di un autore, già militante nelle file del Pci, oggi indefesso oppositore del governo Berlusconi, fortemente interessato a dire la sua su un presente che non lo soddisfa, né in Sicilia né a livello nazionale, uno scrittore che avverte come una necessità insopprimibile riflettere su come rendere migliore e più giusta la società in cui viviamo.

S. Lodato - A. Camilleri, La linea della palma, Milano, Rizzoli, 2002; pp. 414

Voto 8 

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