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Sally è sposata con Roy, che da quando è diventato uno scrittore di successo ha perso la vena creativa ed ultimamente si è pure invaghito della bella vicina della finestra di fronte, la splendida Dia, che suona davanti alla finestra vestita sempre di rosso. Anche Sally peraltro ha cominciato a trovare gradevole (e non solo sul versante professionale) il suo capo Greg, che dirige con perizia un’avviata galleria d’arte. Nel frattempo Alfie, il padre di Sally, ha trovato un nuovo giovane amore, la procace e vistosa Charmaine (ex escort), nonostante abbia divorziato relativamente da poco tempo da Helena: la matura ex consorte invece prima ha tentato senza troppa convinzione il suicidio, poi si è rivolta al classico psicologo per sterzare infine con soddisfazione su una sedicente maga dotata di poteri divinatori. Come andranno a finire tutte queste situazioni potenzialmente catastrofiche? Stando a Woody Allen non è dato saperlo, o almeno questa è l’impressione offerta dalla brusca interruzione delle varie sottotrame, anche se alla fine di questa «tavoletta di rumore e furore che non significa nulla» dai risvolti shakespeariani sembra che il personaggio più appagato del cast sia anche quello con l’approccio teoricamente più strampalato alla vita. Ma tutto appare estremamente godibile dalla prima all’ultima sequenza. Dopo la parentesi newyorchese di Basta che funzioni Woody Allen è tornato nella cara vecchia Inghilterra per dirigere l'ennesima variazione sul tema a lui ultimamente più caro: gli amori complicati dei giorni nostri. Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni non rappresenta dunque assolutamente niente di nuovo nella cinematografia di Allen, anche se assortisce un ventaglio tematico più ricco di quanto sembri (come la crisi creativa, la paura d’invecchiare, il sovrannaturale). Il fatto è che si tratta della consueta, irresistibile commedia di Woody Allen, dotata dell'ennesimo cast stellare (assoldato ovviamente a paga sindacale ma non meno ispirato) e di una ragnatela delle pimpanti e sulfuree battute di alleniana memoria, dunque nel complesso molto di più dei prodotti di fascia alta del cinema hollywoodiano – per quanto il pubblico americano continui a mostrare uno scarso apprezzamento per il regista di Match Point, al contrario di quello europeo –. Il solito Allen d’annata alle prese con le sue tematiche consolidate e proposte attraverso il suo inimitabile stile, dunque una commedia più che mai imperdibile. Da vedere.

Voto 7/8