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L’ultimo Woody Allen in salsa britannica, il terzo dopo lo splendido Match Point e il divertente Scoop, è ancora un thriller, stavolta basato sul classico delitto cinicamente perpetrato per realizzare il sogno di una vita diversa, anzi di due, dato che entrambi i fratelli protagonisti di Sogni e delitti navigano in cattive acque esistenziali e sperano di cambiarne le rispettive rotte. Ian e Terry sono infatti lontani dal sistemarsi: il primo si occupa temporaneamente del ristorante paterno in attesa di espatriare in America con un affare sicuro che richiede un investimento iniziale, il secondo fa il meccanico di auto d’epoca ma ha un brutto vizio per le carte da gioco: poco dopo aver acquistato una barca a vela, ribattezzata “Cassandra’s Dream”, entrambi si ritrovano con l’acqua alla gola, in quanto Terry contrae al gioco un debito colossale, mentre Ian s’innamora di un’attrice e sente sempre più l’urgenza di diventare in fretta un uomo di successo. La possibilità si manifesta con l’atteso ritorno a Londra del facoltoso zio Howard, che all’estero ha fatto fortuna ma che ha pure l’immediata necessità di eliminare fisicamente qualcuno che può rovinarlo di sana pianta e magari farlo finire dietro le sbarre. Chi meglio dei suoi nipotini britannici per risolvere il suo scomodo problema? Ecco così applicata a livello familiare la vecchia formula latina do ut des: Ian e Terry sacrificheranno una vittima innocente e lo zio in cambio pagherà per materializzare le loro aspirazioni ad una vita diversa. Il problema è che non è affatto semplice giustificare dal punto di vista etico l’assassinio, che puntualmente sarà operato ma che provocherà nei due fratelli due reazioni agli antipodi, che innescheranno il tragico ma inevitabile finale. Ai titoli di coda Woody Allen col suo stile inconfondibile pare volerci suggerire che talvolta, se non si ha la capacità di ignorare le remore morali, il crimine si paga fino alle estreme conseguenze. Nonostante il discreto soggetto e l’ottimo cast, però, Sogni e delitti non brilla per ritmo e tensione drammatica, e stenta a decollare, almeno all’inizio. Ma è un’opera alleniana, quindi obbligatoriamente da visionare…

Voto 7-