Innanzitutto il programma è stato accorciato a tre settimane contro le quattro delle edizioni precedenti e si è cercato di entrare sempre più nei gangli interattivi e connettivi della città, espandendo il festival multimediale e multi artistico al di là degli spazi, seppur molto scenografici, della Stazione Leopolda, che comunque rimane il centro delle attività dal primo al 22 maggio.

I nuovi luoghi deputati ad ospitare gli artisti saranno il nuovo spazio "Cango", Cantieri Gondoletta, la Sala Vanni, il Teatro Cantiere Florida, l'Istituto Francese, con collaborazioni che spaziano dall'Università di Firenze con il Sesv, lo spazio espositivo di santa Verdiana, al Tenax, al Teatro Politeama di Cascina, in provincia di Pisa, e la Limonaia dell'Imperialino ed il suo Giardino Passerotti di Poggio Imperiale.

Ogni giorno, dal tardo pomeriggio alla notte inoltrata, Firenze respirerà l'aria e l'atmosfera internazionale dei grandi happening, delle grandi kermesse, con incontri, conferenze, studi, musica, teatro ed arte.

Quest'anno Fabbrica Europa è suddivisa in varie sotto rassegne, a cominciare da "Media House", un progetto speciale di commistione tra architettura e media con l'Instituto de Arquitectura Avanzada de Catalunya a Barcellona, continuando con la "Stazione Elettronica" con concerti- eventi innovativi, originali e sperimentali, e proseguendo con "Fabbrica Toscana Jazz", tutta all'interno della Sala Vanni.

Ed ancora "La ricerca in musica" con Gianni Maroccolo, il 2 maggio, e Giovanna Marini il 4 su tutti, "La Francia si muove" con artisti contemporanei d'oltralpe e "La ricerca nella danza" con grandi esponenti nostrani, come Virgilio Sieni, il 5, la Company Blu, 18, 19 e 20.

E poi tanto teatro di estrema qualità, italiano ed internazionale, che da sempre è l'anima portante di tutto il festival.

Ci sarà la regia di Roberto Bacci, con gli spettacoli "La poltrona scura", quest'anno anche allo Studio di Scandicci, con il grande attore brasiliano Cacà Carvalho, ci sarà Silvia Guidi con "Blu Carne" proposto a Pontedera, un noir intrigante e sensuale.

Per il teatro internazionale i nomi spaziano da giganti del palcoscenico come Peter Brook o il belga Jan Fabre, Andres Morte, tra i fondatori della Fura dels Baus.