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Fabbrica Europa 1998
Territori d'arte
Un grande laboratorio dove si sperimentano nuove forme di espressione artistica
Firenze, Stazione Leopolda, Porta al Prato, Italia

 




                     di Cristina Roncucci


  Fabbrica Europa 2003 teatro, danza, arti visive
  Fabbrica Europa 2003 musica
  Fabbrica Europa 2002
  Fabbrica Europa 2001
  Fabbrica Europa 2000
  Fabbrica Europa 1999
  Fabbrica Europa 1998
  Fabbrica Europa 1997


La quinta edizione di Fabbrica Europa / territori d'arte si propone come una ricca vetrina delle arti sceniche contemporanee, una piattaforma d'incontro tra giovani talenti emergenti e noti artisti internazionali ma è, soprattutto, un'officina d'arte, un grande laboratorio dove, sfidando ogni convenzione sui confini di genere, si sperimentano nuove forme di espressione artistica attraverso l'interscambio di diverse professionalità, competenze, culture, tradizioni. il concetto di fruizione dell'arte è presente nelle atmosfere inebrianti del rito tribale ancora presenti nel flamenco di Ana Santiago e nei volteggi equestri della Troupe Caracole, passando attraverso il colore delle tradizioni etniche (i canti dei Tartit e di Koumbane e la danza di Ornella D'Agostino, Angela Torriani Evangelisti, Anouscka Brodacz) e le innovative creazioni di diversi artisti di danza contemporanea (Karine Saporta, Laurie Booth, Michèle Noiret, Balletto di Toscana, Virgilio Sieni, Company Blu Danza, Caterina Sagna, Torao Suzuki/Giardino Chiuso, Michele Pogliani, Flavia Bucciero), si giunge sino alla jungla musicale del mega-concerto metropolitano (Felix Höfler, Simulation, Miki Yui, Scanner) e ci si proietta poi oltre la soglia del reale, nel mondo dello sdoppiamento artificiale, del virtuale. Fabbrica Europa 98 coinvolge numerosi artisti italiani ed europei specializzati in diverse discipline artistiche - danza, musica, teatro, video, arte, multimedia e si prefigge di dare vita a un gruppo di artisti-creatori capaci di lavorare, interdisciplinariamente e con scambi spinti sino alla contaminazione, all'identificazione di un nuovo e più attuale modo di concepire/realizzare la "rappresentazione" delle arti sceniche. Questo ambizioso progetto ha determinato la scelta di una programmazione studiata per mostrare come si sia trasformato in poco meno di un secolo il concetto di fruizione dell'arte. L'obiettivo di tale scelta artistica definisce un'attitudine, non un fine, anzi si collega indissolubilmente al progetto di ricerca e formazione per due principali ragioni. La prima individua l'insieme degli appuntamenti in programma come un esempio possibile di repertorio rappresentativo delle forme più avanzate dell'espressività contemporanea internazionale e utilizza i materiali scenici presentati come base di lavoro per l'elaborazione e lo sviluppo di nuove forme di comunicazione creativa. La seconda impiega l'estro e la competenza di molti degli artisti invitati in un'attiva partecipazione al lavoro di un intero ciclo di laboratori, finalizzato alla formazione di un gruppo di 50 studenti circa tra danzatori, coreografi, operatori multimediali e ricercatori di nuovi linguaggi artistici. Comprendendo un workshop di danza contemporanea; uno di tecnica multimediale applicata al video e alla scenografia digitale, uno sui rapporti tra suono e ambiente e uno di ricerca sui linguaggi artistici e sullo sviluppo della creatività, il percorso didattico rientra globalmente in un programma di studi unitario a carattere interdisciplinare e si propone di ricercare, individuare e rappresentare una forma di spettacolo innovativa e futuribile. Se la scommessa di investimento sui giovani talenti artistici europei e il tentativo di creare nuovi sistemi di convivenza culturale produrranno gli effetti auspicati, se cioè si riuscirà a dare vita ad un progetto realmente innovativo, allora il "team" di artisti selezionati per i laboratori avrà uno sbocco produttivo nel network europeo di cui Fabbrica Europa è partner. Rilanciando il dibattito sul necessario sviluppo della "biodiversità culturale" e augurandosi un successo che va ben oltre il festival in se stesso, Fabbrica Europa prosegue la sua esplorazione dei Territori d'arte.

Voto 8 

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