Fabbrica Europa 2003 teatro, danza, arti visive
Fabbrica Europa 2003 musica
Fabbrica Europa 2002
Fabbrica Europa 2001
Fabbrica Europa 2000
Fabbrica Europa 1999
Fabbrica Europa 1998
Fabbrica Europa 1997
Mezza stazione Leopolda coperta di sabbia, schermi giganti su cui scorrono video d'arte. E non solo. Ma anche un programma di appuntamenti che quest'anno privilegia la musica, la danza, piuttosto che il teatro. E magari qualche replica in più non avrebbe certo disturbato, in un festival ancora di grande interesse. Nonostante qualche economia di troppo nell'allestimento. E nel programma. Ma forse è il panorama della ricerca che non ha saputo trovare spunti convincenti per aprire in bellezza il millennio.
Di sicuro le edizioni precedenti di Fabbrica Europa ci avevano viziato. L'edizione 2000 ha offerto spettacoli di ottimo livello, ma forse a parte il progetto
speciale SOSTA PALMIZI 2000 (appunti di viaggio e tracce della memoria. A cura di Marinella Guatterini) e soprattutto i Conservas (che guarda caso hanno costretto l'organizzazione a una replica straordinaria) e i concerti, non ci sono stati picchi incredibili, sorprese, polemiche.
Femina Ex Machina, che la compagnia guidata da Simona Levi ha proposto al festival è stata insomma l'unica anteprima realmente innovativa. Una sorta di rivincita del cosiddetto "Teatro di immagine" (come si usava ai tempi dei primi Magazzini Criminali), che ha trascinato la platea di Fabbrica Europa in un surreale (e geniale) viaggio attraverso la seduzione. Irruenza ispanica e glamour, strizzando l'occhio agli stereotipi del gusto. I Conservas in Femina Ex Machina accompagnano lo spettatore in un percorso in cui il sesso si trasforma in espressione d'arte, in cui il retaggio, l'immaginario, di ogni spettatore si specchia in una intrigante messa in scena delle passioni. E, attraverso l'immagine del desiderio evocata dal corpo femminile, spiazzano e polarizzano l'attenzione del pubblico in sala.
Ma torniamo al festival. Dopo l'anteprima del 5 maggio al Teatro Politeama Pratese, il 6 maggio 2000 si è aperta alla ex Stazione Leopolda FABBRICA EUROPA 2000, subito "incendiata" dalle "Sculture di fuoco" di Paolo Buggiani. Artisti internazionali, eventi di danza, musica, teatro, arti visive, incontri, laboratori, produzioni indipendenti caratterizzano la 7a edizione del Festival (fino al 3 giugno), che, con il suo carattere transculturale, e con lo spazio che occupa, la Leopolda - luogo di archeologia industriale di oltre 3000 m/q - rappresenta il contesto ideale ad accogliere eventi e processi produttivi significativi della contemporaneità. "Oltre le frontiere" è il sottotitolo scelto quest'anno, ad indicare il superamento delle frontiere di genere - tra le diverse discipline - e le frontiere geografiche - quest'anno è l'Africa il tema di riferimento di questa illuminata industria culturale, di questo progetto interculturale che da sette anni prende in nome di Fabbrica Europa. Speriamo che il tema della prossima edizione si "Ricerca".
Voto
8