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Fabbrica Europa 2019
XXVI edizione
Nuova drammaturgia, musica indie, danza e teatro
Alla Stazione Leopolda, PARC Performing Arts Research Centre, Teatro della Pergola, Teatro Cantiere Florida, Sala Vanni di Firenze dal 3 maggio al 12 luglio 2019

 




                     di Giovanni Ballerini


Festival Fabbrica Europa 2019
La Fura dels Baus 'Free Bach 212, 2018


"Questo festival negli anni ha saputo sfidare gli artisti, anche della scena indipendente contemporanea, in una missione di produzione, nel relazionarsi in maniera inevitabile in termini produttivi”. Ha ben colto il senso di una delle caratteristiche fondative di Fabbrica Europa il capo segreteria cultura del Comune di Firenze e curatore dell’estate fiorentina Tommaso Sacchi, che commenta entusiasticamente una edizione nodale, come quella 2019 del festival internazionale che si tiene a Firenze del 3 maggio al 12 luglio. Gli fa eco Luca Dini: “L’idea è fare di Firenze una grande città europea che si pone il tema della produzione internazionale. Spunti, idee che emergono e si consolidano anche grazie a un festival in grado di elaborare un pensiero sull’oggi”. Di sicuro la XXVI edizione di Fabbrica Europa sarà un’occasione per tastare il polso alla nuova drammaturgia e alle evoluzioni creative della scena musicale indie, ma anche e soprattutto della danza e del teatro. A partire dall’inaugurazione furera di venerdì 3 maggio. La Fura Dels Baus propone infatti alla Stazione Leopolda il suo sferzante Free Bach 212, una performance collettiva dedicata al rapporto tra i linguaggi, per una deflagrazione delle barriere tra i generi. un concerto ad alta gradazione performativa, basato sulla Cantata Contadina BWV. 212 di Bach, eseguita dall’ensemble barocco Divina Mysteria, con innesti di flamenco di Mariola Membrives combinati a effetti e variazioni sonore di musica elettronica. Sempre il 3 maggio alla Leopolda, alle 19 spazio a “Little Fun Palace”, un progetto di OHT, la compagnia fondata nel 2008 da Filippo Andreatta che esplora la realtà e la sua rappresentazione senza limiti di forma. Mentre alle 18 e alle 20 la norvegese Ina Christel Johannessen, uno dei nomi più interessanti della scena nord europea, dà forma a “Il lunedì”, site specific pensato per lo spazio Alcatraz: due dei danzatori più rappresentativi di Zero Visibility Corp lavorano insieme a performer selezionati in Italia. Dopo questa sventagliata iniziale il festival emigra dalla Leopolda e si diffonde in varie location cittadine: dal PARC Performing Arts Research Centre (Palazzina ex Fabbri e Complesso Scuderie Granducali nel Parco delle Cascine), che da quest’anno Fondazione Fabbrica Europa gestisce progettualmente, al Teatro della Pergola, al Teatro Cantiere Florida, alla Sala Vanni. Il PARC si presenta il 4 maggio ospitando gli storytelling di Paolo Benvegnù e Nicholas Ciuferri (alle 18) e Motta alle 21,30, Hamilton De Holanda la sera seguente, poi l’8 maggio in Sala Vanni Riccardo Tesi, Patrick Vaillant e Gianluigi Trovesi, il 9 maggio Michel Portal e Theo Ceccaldi al Teatro della Pergola, da sottolineare la performance di Tempo Reale “Giuseppe Chiari. La Luce”, il 12 maggio al Teatro del Maggio. Il 7 maggio Teatro Sotterraneo incontra il coreografo Jacopo Jenna e presenta “Talk Show” al PARC. Da non perdere l’ultima creazione di Wim Vandekeybus “TrapTown”, il 5 maggio alla Pergola, che la sera precedente propone Nca Small Theatre in “Macchine”, il 17 maggio Mk / Michele Di Stefano con “Parete nord”, mentre il 30 e il 31 maggio, a distanza di 10 anni dal debutto, Virgilio Sieni riallestisce il suo acclamato “La natura delle cose”. Al nuovo che avanza e che danza dalla Cina è invece dedicato il focus curato da Fabrizio Massini dal 9 al 12 maggio al PARC con sei giovani coreografi cinesi indipendenti. Yu Yanan, Lian Guodong e Lei Yan, Tian Tian, Er Gao, Wu Hui che, partono dalla tradizione per evidenziare una sensibilità contemporanea e anticonvenzionale.

Voto 8 

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