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Short Theatre
XIV edizione - Visione d’insieme
Si conferma uno dei più importanti appuntamenti sul piano internazionale con le performing art e la creazione contemporanea
Dal 6 dal 14 settembre a La Pelanda, WeGil, Teatro Argentina, Teatro India e Carrozzerie n.o.t. di Roma

 




                     di Giovanni Ballerini


Anche nella sua edizione 2019 Short Theatre si conferma uno dei più importanti appuntamenti sul piano internazionale con le performing art e la creazione contemporanea. Per la XIV volta la kermesse ideata e organizzata da AREA06 con la co-direzione di Fabrizio Arcuri e Francesca Corona, anima la capitale mettendo in luce molteplici traiettorie creative. Gli spazi in cui si svolge la rassegna dal 6 dal 14 settembre sono La Pelanda, WeGil, Teatro Argentina, Teatro India e Carrozzerie n.o.t. Il titolo di questa edizione, Visione d’insieme, svela che l’intento della rassegna è tentare di mettere in relazione le tracce diverse di una realtà sempre più complessa e rovesciare le prospettive per mantenere sempre vivo il percorso di indagine.
Protagonista del dj set di inaugurazione del festival il 6 settembre sarà Oko Dj, giovane cosmopolita originaria di Parigi. A WeGil un flusso ininterrotto di performance, installazioni, listening session e momenti di riflessione abiterà lo storico palazzo di Trastevere per far dialogare le forme razionaliste ideate dall’architetto Moretti nel 1933 con il presente della città.
Si parte di giovedì 5 settembre 2019 con l’anteprima all’Accademia di Spagna con il duo milanese di artisti e ricercatori Invernomuto e il producer e dj Hugo Sanchez, poi, per il 6 e 7 settembre Short Theatre 2019 prosegue con un flusso continuo di creazioni che animano gli spazi di WeGil. Spazio anche per Black Med, la listening session - installazione sonora di Invernomuto che attraverso la cultura musicale, ricostruisce la mappa labirintica in cui i ritmi, le sonorità, le estetiche ribaltano l’impronta bianca e occidentale del Mediterraneo. La politologa militante Françoise Vergès, attiva insieme ad Attia nel collettivo artistico Décoloniser les arts, terrà una lectio magistralis, mentre, viene proiettato al WeGil il film-documentario The Body’s Legacies, Part 2: The Postcolonial Body dell’artista visivo franco-algerino Kader Attia, presentato alla biennale d’arte Manifesta di Palermo nel 2018. Il 7 settembre in scena al WeGil la conferenza-spettacolo Burning Play- Passo#1 di Manuela Cherubini, un progetto in fieri sulla figura della scrittrice egiziana Nawal Al Sa’adawi. A ribaltare di nuovo la prospettiva ci pensa poi l’artista e coreografa dello Zimbabwe attiva negli Stati Uniti Nora Chipaumire che presenta in prima nazionale 100% POP, dedicata alle icone dei suoi anni di formazione, Grace Jones. Attenzione per Bermudas, la coreografia atmosferica di MK di Michele Di Stefano che viene presentata anche nella versione estesa di Bermudas Forever, per il Love Bar di Alex Cecchetti, un luogo sospeso tra il miraggio, lo storytelling e il palco teatrale in cui dissetarsi con cocktail a base di erbe locali preparati dall’artista in cambio di storie d’amore e racconti di emozioni e per l’installazione performativa site-specific 8000 anni dopo del collettivo di filosofi ed artisti di Barcellona Nyamnyam. In scena l’8 e 9 settembre alle 21 al Teatro Argentina l’attesissimo Augusto, ultimo lavoro del Leone d’Oro alla carriera per la danza Alessandro Sciarroni. Un omaggio alla figura dell’Augusto: il clown, il fool, l’idiota che combina sempre guai, sempre ubriaco, col naso rosso, e che ride di tutto. Ma, Augusto significa anche imperiale, regale, autorevole, ed è il nome del primo imperatore romano.
Alla Pelanda il programma si apre con Panorama Roma, che ospita la coreografa Premio Ubu 2018 per la danza Silvia Rampelli / Habillé d’eau, la giovane emergente Marina Donatone, l’artista visivo Andreco, la regista Fabiana Iacozzilli, il collettivo nomade di architetti Stalker, il duo di artisti Malombra e la prima produzione nata nell’ambito di Panorama Roma: Speranza contro speranza della regista e drammaturga Alessandra di Lernia. Spazio anche al live di un fine innovatore della scena brasiliana fin dagli anni ’90, Ricardo Dias GomesRicardo Dias Gomes, già bassista di Caetano Veloso. Atmosfere sudamericane anche lunedì 9 settembre alla Pelanda, con la proiezione in prima nazionale di Cassandro, the Exotico!, opera filmica della danzatrice, artista e regista francese Marie Losier. Il film è un ritratto di Cassandro, la star più eccentrica dello sgargiante e appariscente mondo della Lucha Libre, il wrestling messicano. Cassandro è il re degli Exòticos, i wrestler gender bender e crossdresser che combattono il pregiudizio. Il 9 settembre si chiude con le sonorità di una Giamaica immaginaria del Rootsvibes djset curato da Lady Maru, Enrico Kybbe e Bob Corsi. Lo sguardo prismatico che Short Theatre 2019 usa per interrogare le tante dimensioni della contemporaneità si concentra poi il 10 e 11 settembre alla Pelanda su Jaha Koo – artista sudcoreano ma attivo a Ghent – che in Cuckoo, in scena, ripercorre la storia recente Corea del Sud e riflette sul tema dell’isolamento e del suicidio nella società sudcoreana in compagnia di un cuoci riso elettrico. Il giovane duo Sirna/Pol propone il 10 settembre I giardini di Kensington. mentre l’11 e 12 settembre l’artista egiziano-finlandese Samira Elagoz presenta con l’intenso spettacolo-conferenza-documentario Cock, cock…who’s there? Marta Cuscunà è invece in scena il 10 settembre alla Pelanda con Il canto della caduta che prosegue idealmente il discorso iniziato con la Trilogia delle Resistenze femminili. alla Pelanda dal 12 al 14 settembre va in scena Chroma keys, l’ultima produzione meta-filmica dei Motus in cui Silvia Calderoni continua ad agire davanti al green screen dei set cinematografici. dal 10 al 14 settembre a Carrozzerie n.o.t. Daria Deflorian e Antonio Tagliarini restituiscono le scoperte fatte durante la fase di indagine del lavoro compiuto per Quasi niente, ispirato a Deserto Rosso di Michelangelo Antonioni, mentre Sotterraneo dal 10 al 14 settembre a Carrozzerie n.o.t. l’11 e 12 settembre alla Pelanda intervista alcuni dei protagonisti della scena artistica italiana in Talk Show, format che risponde all’esigenza di incontrare altri artisti e di interrogarsi reciprocamente sul senso di questo mestiere al tempo della rivoluzione digitale. Il 12 settembre serata danzante Shawala, habitat di connessione curato dal trio Bonetti/ Cabiddu/ Cuttica (WOW e Fanfulla 5/a). Alla Pelanda anche la performance Ductus Midi dei marsigliesi Anne Lise Le Gac e Artur Chambry, in programma il 12 e il 13 settembre, che recupera il principio medievale del ductus (con il quale si indicava una modalità libera di pensare e muoversi a partire dallo sviluppo di una traiettoria, piuttosto che dalla pianificazione della stessa). Dipinti e tracciati fuori dall’ordinario sono poi quelli con cui Sonia Brunelli del duo Barokthegreat venerdì 13 settembre costruisce la sua danza forsennata, astratta e fantasmatica in Ghost – Lucifer wants to sell, solo che parte dallo studio del footwork, sottocultura e street-dance nata negli anni ’90 a Chicago. Atteso il dj set di Kiddy Smile, il dj della periferia parigina (per la prima volta in Italia), nonché guerriero da ballroom, producer, attore e icona LGBTQ noto come il principe francese del Voguing, che il 13 settembre trasformerà La Pelanda in uno straordinario spazio di libertà. Nel segno delle forme archetipiche si inscrivono i due progetti del 14 settembre alla Pelanda. In All’inizio della città di Roma Claudia Castellucci esplora la matrice del nostro vivere collettivo in un’azione coreografica che risale alle radici dell’Occidente guardando alla nascita di una delle più estese civiltà europee: quella Romana. La traiettoria della tradizione e dell’archetipo è anche quella percorsa dal giovane duo coreografico di Ginevra Panzetti ed Enrico Ticconi, che con il loro Harleking, esplorano la figura dell’Arlecchino della Commedia dell’arte e ne portano alla luce una specifica qualità ipnotica, in cui i contenuti, spesso estremi ed opposti, si fondono in un sistema metamorfico fluido Alcuni progetti site-specific creano percorsi immaginifici di riscrittura dei territori e del loro bagaglio collettivo di simboli, significati, esperienze. Primo tra tutti, Jukebox_Roma di Encyclopédie de la Parole con la regia di Joris Lacoste e la direzione artistica di Elise Simonet. La drammaturgia dei materiali orali raccolti da 7 raccoglitori locali con il coordinamento di Francesco Alberici sarà interpretata venerdì 13 e sabato 14 settembre da Monica Demuru, sorta di jukebox umano che esplora con il pubblico i modi con cui una comunità rappresenta sé stessa. Da sottolineare poi il progetto Italian Dreams realizzato dall’autore francese Lancelot Hamelin nell’ambito di Fabulamundi Playwriting Europe, che dopo aver raccolto sogni e incubi degli abitanti di un quartiere di Roma, Tor Sapienza, li ha assemblati in una forma drammaturgica. Nel corso del festival si tiene il talk fuori formato Tonight Not Poetry Will Serve di Sara Leghissa / Strasse. Anche quest’anno torna la roulotte di Little Fun Palace di OHT di Filippo Andreatta e Salvatore Peluso. Nei nove giorni di programmazione di Short Theatre 2019 ci sarà anche quest’anno Tempo Libero, la sezione che il festival dedica alla formazione e che si concentra quasi interamente negli spazi del Teatro India, con un denso programma di workshop e a laboratori aperti a tutte e tutti e gratuiti. Si chiude sabato 14 settembre all’insegna di Tropicantesimo, l’installazione sonora in cui il corpo è al centro di una esperienza e una drammaturgia imprevedibile, carillon bello e malefico che incarna i suoni e i ritmi tribali della fascia equatoriale, immaginati e sognati, ritagliati e scoperti.

SHORT THEATRE 2019

6 - 14 settembre | ROMA

La Pelanda - Mattatoio di Roma, Piazza Orazio Giustiniani 4
WEGIL, Largo Ascianghi 5
Teatro Argentina, Largo di Torre Argentina, 52
Teatro India, Lungotevere Vittorio Gassman, 1
Carrozzerie n.o.t., via Panfilo Castaldi, 28

Voto 8 

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