Fabbrica Europa 2018
XXV edizione
Danza, teatro, musica, arti visive vanno in scena con 200 artisti di 20 paesi, 52 titoli, 96 repliche, 10 produzioni, 15 tra prime nazionali assolute e site specific
Dal 4 maggio al 10 giugno 2018 Firenze
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Sull’onda dei suoi 25 anni di festival, Fabbrica Europa dà il via all'edizione 2018, che si tiene a Firenze dal 4 maggio al 10 giugno 2018, portando in scena 200 artisti di 20 paesi, 52 titoli, 96 repliche, 10 produzioni, 15 tra prime nazionali assolute e site specific. Nessuna enfatizzazione per il venticinquesimo compleanno, piuttosto la consapevolezza e la volontà che questo sia l’anno zero da cui ripartire per dare un nuovo respiro alla creatività.
Centro nevralgico del festival internazionale sarà ancora una volta la Stazione Leopolda, ma sono previsti eventi al Teatro Goldoni, al Teatro della Pergola, al Teatro Studio di Scandicci, al Teatro Cantiere Florida e anche nel nuovo spazio alle ex Scuderie Granducali delle Cascine, che dal 29 maggio al 2 giugno ospita i giovani coreografi e gli artisti visivi che animeranno Platform A35.
Questa XXV edizione del festival si inaugura con una serata ricca e multiforme, che spazia dalle atmosfere nordiche e suggestive di Iarna (da Winter di Jon Fosse) del Teatrul Nottara di Bucarest, al jazz raffinato e sorprendente di uno dei migliori batteristi del panorama musicale mondiale, Mark Guiliana, sul palco insieme al suo Jazz Quartet, dalla stravaganza performativa delle Chicks on Speed che rappresentano il culmine della fusione tra musica, moda, performance e arte, alla travolgente energia del dj set di Silvia Calderoni.
Fra le prime nazionali del festival segnaliamo il viaggio fra musica e danza Go Figure Out Yourself di Wim Vandekeybus (5,6/5, Stazione Leopolda) e Lifeguard di Benoît Lachambre (9,10/6, nell'ambito di Secret Florence). Da non perdere Il progetto musicale Screenplay del britannico John Parish che viaggia tra le immagini del cinema e le impreziosisce con un coinvolgente live set (6/5, Stazione Leopolda).
Musiche italiane e balcaniche del XVI-XVII secolo dialogano con improvvisazioni e composizioni originali nella produzione originale che coinvolge la cantante bosniaca Natasa Mirkovic, il francese Michel Godard al serpentone, Luciano Biondini alla fisarmonica e Jarrod Cagwin alle percussioni (9/5, Stazione Leopolda). Incuriosiscono gli ucraini DakhaBrakha che partono dalle loro radici per un mix di generi che dall'elettronica arrivano si insinuano nell'hip hop (12/5, Stazione Leopolda). Nuova scena brasiliana alla ribalta con la cantora, compositora e ilustradora Tulipa Ruiz (13/5, Stazione Leopolda), mentre lo statunitense Mark Guiliana propone a Firenze il suo Jazz Quartet (4/5, Stazione Leopolda), lo sperimentatore giapponese Otomo Yoshihide è insieme al sassofonista Chris Pitsiokos protagonista di un concerto in coproduzione con Tempo Reale (30/5, Limonaia di Villa Strozzi), mentre la violinista Jessica Moss è in concerto con due tra i più stimati ricercatori del suono, Massimo Pupillo degli ZU e il chitarrista Stefano Pilia, (7/5, Stazione Leopolda). Due trombettisti, il nuovo talento Italiano al Top Jazz 2017 Gabriele Mitelli e lo statunitense Rob Mazurek sul palco insieme per una produzione originale di Fabbrica Europa piacevolmente al confine fra free-jazz e la ritualità contemporanea (10/5, Stazione Leopolda).
Per quanto riguarda la danza ricordiamo Il 2 e 3 giugno al Teatro della Pergola Mitten wir im Leben sind/Bach6cellosuiten di Anne Teresa De Keersmaeker e del violoncellista francese Jean-Guihen Queyras, mentre il tunisino Radhouane El Meddeb presenta À mon père, une dernière danse et un premier baiser Communication (10/5, Stazione Leopolda), Boucle del performer franco-vietnamita Xuan Le, passa con disinvoltura dal pattinaggio a rotelle alla danza contemporanea (12/5, Stazione Leopolda) e Pode Ser della giovane coreografa francese Leila Ka (12/5, Stazione Leopolda). Julie Ann Anzilotti riprende la sua Erodiade. Fame di vento 1993/2017, una pièce del ‘93 di ispirata al poema incompiuto del simbolista Stéphane Mallarmé, con la scenografia dell’artista Alighiero Boetti (10,11/5 Teatro Goldoni). Ricordiamo anche Invisible pièce di e con Cristina Kristal Rizzo (9/5, Stazione Leopolda), la coreografia Arcaico, di Davide Bombana: con i danzatori del Balletto di Roma l’energica musica di Katia Pesti e l’affascinante voce del cantante africano Gabin Dabiré (prima nazionale, 8/5, Stazione Leopolda), la coreografia di Simona Bucci Interrogai me stesso nell’interpretazione di Hal Yamanouchi (prima nazionale,11/5, Stazione Leopolda), di Giardino Chiuso è Inverno, coreografia di Patrizia de Bari (11/5, Stazione Leopolda). Mash è il lavoro di e con Annamaria Ajmone e Marcela Santander. Partendo dai principi del mashup musicale, la performance applica lo stesso processo in ambito coreografico (12/5, Stazione Leopolda). Present Continuous di Salvo Lombardo indaga il rapporto tra memoria, percezione e movimento (24/5, Teatro Cantiere Florida), Il progetto internazionale Artina & Onno. Lost in creation delle coreografe Martina Francone (Italia) e Anna Till (Germania) con il musicista Dalibor Kocian (Slovacchia), (5,6/5, PARC ex Scuderie Granducali), Olimpia Fortuni in Soggetto Senza Titolo (8/5, Stazione Leopolda) e poi Smash your mask, progetto coreografico di Elisa Capecchi e Sara Campinoti (9/5, Stazione Leopolda). La Fondazione Teatro della Toscana presenta Quasi una vita. Scene dal Chissàdove per la regia di Roberto Bacci (11>13/5, Teatro Studio Scandicci), Federica Santoro e Luca Tilli portano in scena L’anitraselvatica, liberamente ispirato all’opera di Henrik Ibsen. (18,19/5, PARC ex Scuderie Granducali).
Voto
8
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