Come era successo anche per il debutto della rassegna nel 2003, anche la seconda edizione di International Fabbrica For Choreographers (vero festival nel festival) è stata sicuramente l'iniziativa più dinamica, probabilmente la più sperimentale e contemporanea di Fabbrica Europa 2004. La tre giorni di spettacoli (dal 6 all'8 maggio 2004 alla Stazione Leopolda di Firenze) ha proposto workshop, conferenze, incontri tra giovani artisti provenienti da tutto il mondo. Un'occasione per presentare e condividere diversi percorsi artistici e di ricerca coreografica, che altrimenti difficilmente sarebbero venuti a contatto. E avrebbero avuto il battesimo del pubblico.
Ideata e coordinata da Roberto Casarotto, l'iniziativa è riuscita ancora una volta a dare visibilità ai talenti emergenti della danza internazionale e propone spettacoli brevi e brevissimi, che danno l'idea delle nuove possibili direzioni della ricerca internazionale.
IFFC, che vede la partecipazione di esperti, critici e organizzatori, ha infatti aperto un canale permanente di comunicazione, un osservatorio internazionale sulle produzioni delle formazioni più giovani. Lo scopo è favorire la circuitazione e la diffusione della cultura della danza contemporanea e, allo stesso tempo, promuovere l'avvicinamento del pubblico a esperienze di interdisciplinarietà e contaminazione dei linguaggi. A questa seconda edizione di International Fabbrica For Choreographers hanno aderito artisti provenienti da: Italia, Austria, Olanda, Polonia, Finlandia, Egitto, Usa, Israele, Giappone, Cipro, Ungheria e Gran Bretagna.
Sara Wiktorowicz, Hofesh Shechter, Alexandra Waierstall, Fabbri- Magnani Lische, Stefanie Nelson, ADARTE (Chiara Pistoia - Francesca Pompeo), Mei Yin, Frida Vannini, Ferenc Fehér, Sahar Azimi-Shlomi Bitton, Dance Gr. of 925 Tuotanto, Alessandro Bedosti-Selina Bassini-Eugenio Sidoni, Paul Wenninger, Yoko Tani, Amina Amici, Iwona Olszowska, Fabrizio Favale-Le Supplici, 17 spettacoli di giovani artisti provenienti da tutto il mondo e un incontro (il 7 maggio) "words in dance" che ha indagato sulle nuove opportunità fra il pubblico della danza italiano e l'editoria, la critica ed il giornalismo internazionali
Buono, in generale il livello delle proposte. I due spettacoli che ci sono piaciuti di più sono Exit Caspar Variation del sinuoso danzatore ungherese Ferenc Feher e soprattutto Raiocronaca - estratto di Alessandro Bedosti, Selina Bassini e Eugenio Sideri. Questo ultimo lavoro, che mette in scena il mito di Filottete (come una radiocronaca di un incontro di calcio) è scandito in ampi tratti dalla voce recitante di Ascanio Celestini e rappresenta un ottimo esempio di teatro danza contemporaneo, con grande attenzione al movimento, ma anche all'impatto visivo. Una drammaturgia fisica ed estetica di grande finezza.
Voto
8