A riprova del suo approccio interdisciplinare e internazionale il Festival Fabbrica Europa ospita la prima
co-produzione teatrale, che sia mai stata stabilita fra Italia e Armenia. Si
chiama 7th Sense, ed un progetto sostenuto da:
Ministero della Cultura armeno RA, Ambasciata d’Italia in Yerevan, Ministero degli Affari Esteri, MIBAC –
Ministero per i Beni e le Attività Culturali-Dip. Spettacolo, Regione Toscana, HIGHFEST, National Theatre Art Association.
E’ una co-produzione tra NCA.SMALL THEATER (Armenia) e Versiliadanza (Italia), presentata a Yerevan in prima mondiale il 1 ottobre 2008 nell’ambito dell’HIGHFEST/ International Armenian Festival of Performing Arts
Fabbrica Europa 2014 presenta lo spettacolo che è stato Ideato da Vahan Badalyan (giovane regista classe 1980, oggi considerato il miglior protagonista della scena teatrale armena), che ne cura anche la
regia e la scelta musicale, mercoledì 21 maggio ore 21 al Teatro Cantiere Florida di Firenze.
Le coreografie di 7th Sense sono di Angela
Torriani Evangelisti in collaborazione con Arsen Khachatryan (che le propongono dal vivo) i video, le riprese e il montaggio sono di Leonardo Filastò.
7th Sense è una contemplazione del corpo, una meditazione dei sensi, formata da 7 quadri, uno spettacolo intenso ed emozionante, che fa vibrare il dialogo musicale e ritmico, attraverso la simbologia del gesto, la danza e le immagini video. Lo
spettacolo, alla soglia della sua 50ma replica, è una contemplazione del corpo, una meditazione dei sensi, una meditazione sensibile, formato da sette quadri principali ispirati al “Libro della Lamentazione” di G. Nareghatsi o Gregorio di Narek, famoso poeta, musicista e filosofo armeno del X
secolo. Gregorio di Narek (951-1003) è una
figura fondamentale della cristianità armena, il suo “libro di Preghiera” occupa un posto unico nella scrittura religiosa della Chiesa armena e universale.
Si tratta di una ricerca sull’enigma umano e sul senso di colpa. Attraverso un dialogo musicale e ritmico, la simbologia del gesto,
visioni video e il linguaggio contemporaneo della danza, gli interpreti invitano lo spettatore a diventare testimone d’intense ed espressive
situazioni che sfidano la comunicazione attraverso emozioni e sensazioni.
Voto
7 ½
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