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Ascanio Celestini
Fabbrica, Storie da Legare
Due serate di narrazioni teatrali
giovedì 8 aprile 2004 al Teatro Aurora, venerdì 9 aprile 2004 al Teatro Studio di Scandicci

 




                     di Giovanni Ballerini


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E' sicuramente il narratore teatrale emergente dell'ultima generazione. Ascanio Celestini è ormai quasi sempre in tour. Con una serie di spettacoli che dimostrano l'impegno e la verve di questo genio affabulatore che ti seduce con la forza del ritmo, con una sventagliata di parole che colpiscono l'immaginazione, che descrivono (e fanno rivivere) paesaggi mentali e reali. Storie contemporanee per narrazioni metropolitane. Spesso legate a laboratori, a esperienze dirette sul territorio, a ricerche. Non a caso Fabbrica è uno spettacolo in cui sono confluiti i racconti di coloro che hanno lavorato negli stabilimenti industriali ed in particolare alla Piaggio di Pontedera.

Capita quindi a proposito l'iniziativa di Scandicci Cultura, che dedica uno speciale ad Ascanio Celestini: due serate per appassionarsi con Storie emozionanti e storie di tutti i giorni. Giovedì 8 aprile 2004 alle ore 17 presso Gabriele Rizza conduce un incontro su Ascanio Celestini a La Colombaria di Firenze (via S. Egidio 23), lo stesso giorno, alle 21.30, l'affabulatore romano ripropone la sua Fabbrica al Teatro Aurora di Scandicci: le leggende e i personaggi della vita in fabbrica vengono fatti rivivere con un racconto mozza fiato. venerdì 9 aprile alle 21.15 al Teatro Studio, è invece in programma Storie da Legare, una conferenza spettacolo (ad ingresso libero), atto conclusivo del laboratorio condotto a Scandicci (con un gruppo di giovani ricerc-attori) sulle narrazioni metropolitane intorno al disagio mentale, raccolte durante il laboratorio svoltosi a Scandicci nell'arco della stagione. Il lavoro di ricerca sta alla base del processo creativo di Celestini. Ascanio stavolta si è interrogato sul tema della follia, non in senso filosofico, ma concreto, e cerca di rispondere alla domanda: "Dove sono finiti i matti?"

Lo fa nel modo a lui più congeniale, andando a recuperare le storie di chi con i matti ha, o ha avuto, a che fare. È' proprio questo lo scopo del laboratorio che ha tenuto al Teatro Studio di Scandicci. Il gruppo che lo ha seguito ha intervistato le persone che hanno avuto contatti con i manicomi, non come malati, ma come dottori, ausiliari, infermieri, guardie, volontari, semplici vicini. Le voci raccolte sono state tradotte in racconto e verranno narrate in questa conferenza-spettacolo del 9 aprile.

Si tratta di un progetto che Ascanio Celestini sta portando avanti in tutta Italia, ma che ha un valore particolare a Scandicci, dove si trova la Villa di Castelpulci che fin dalla seconda metà dell'800 è stata adibita a manicomio ed ha ospitato anche il poeta Dino Campana.

Chi ha partecipato al laboratorio ha avuto modo di avvicinarsi e di riflettere sulla malattia mentale, ma soprattutto di prendere parte al processo creativo di uno spettacolo.

Voto 8 

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