"Krzysztof Warlikowski è un artista libero che apre brecce poetiche illuminando con un fascio di luce cruda il rovescio della medaglia; che rompe la crosta delle cose toccando le coscienze; che scende nelle viscere del dolore e mette in discussione con ironia le ambiguità sia della Storia con la s maiuscola sia quelle della nostra esistenza individuale, offrendoci la visione di una società minacciata da cambiamenti radicali e sempre più assediata da una tentacolare classe dirigente di predatori famelici, evidenziando la violenza nei rapporti sociali e familiari e il bisogno urgente che l’emozione di un puro e semplice desiderio d’amore ci può donare”.
La pensano così ricci/forte (Stefano Ricci e Gianni Forte), direttori del settore Teatro de La Biennale di Venezia, che hanno deciso di conferire al regista polacco, figura emblematica del teatro post comunista (che ha marcato la scena internazionale creando visioni memorabili), il Leone d’oro alla carriera per il Teatro 2021.
Sempre Ricci/Forte hanno ribadito nella motivazione dell'ambito riconoscimento della Biennale di Venezia, spiegando che "Krzysztof Warlikowski da più di vent’anni è fautore di un profondo rinnovamento del linguaggio teatrale europeo. Utilizzando anche riferimenti cinematografici, un uso originale del video e inventando nuove forme di spettacolo atte a ristabilire il legame tra l'opera teatrale e il pubblico, Warlikowski sprona quest’ultimo a strappare il fondale di carta della propria vita e scoprire cosa nasconde realmente”.
Un Leone per il Teatro 2021 con cui quindi la Biennale vuole premiare un artista presente con le sue regie teatrali nei maggiori festival di tutto il mondo - dall’Europa alle Americhe - e con i suoi allestimenti lirici nei più importanti teatri d’opera - da Parigi a Londra e Salisburgo.
Il Leone d’argento è invece stato tributato a Kae Tempest, la poliedrica artista inglese che si esprime al meglio come poeta, autore per il teatro e di testi narrativi, rapper e performer di travolgenti e affollatissimi reading vanta una candidatura ai Brit Awards 2018 e riconoscimenti intitolati a Ted Hughes e T. S. Eliot. L’ultimo dei leggendari reading The Book of Traps & Lessons verrà presentato in prima per l’Italia al 49. Festival Internazionale del Teatro.
“E’ la voce poetica più potente e innovativa emersa nella Spoken Word Poetry degli ultimi anni – recita la motivazione - capace di scalare le classifiche editoriali inglesi e raccogliere consensi al di fuori dei confini nazionali per il coraggio ardimentoso nel dissezionare e raccontare con sguardo lucido angosce, solitudine, paure e precarietà di vivere, i più invisibili eppure concreti compagni di vita della nostra epoca – tra identità, ipocrisie e marginalità vissute anche sulla sua pelle – scaraventandosi contro l’odierna morale imperante e opprimente”.
La premiazione dei Leoni avrà luogo nel corso del 49. Festival Internazionale del Teatro, che si tiene dal 2 all’11 luglio 2021.
In passato il Leone d’oro alla carriera per il Teatro era stato attribuito a Ferruccio Soleri (2006), Ariane Mnouschkine (2007), Roger Assaf (2008), Irene Papas (2009), Thomas Ostermeier (2011), Luca Ronconi (2012), Romeo Castellucci (2013), Jan Lauwers (2014), Christoph Marthaler (2015), Declan Donnellan (2016), Katrin Brack (2017), Antonio Rezza e Flavia Mastrella (2018), Jens Hillje (2019), Franco Visioli (2020).
Il Leone d’argento, dedicato alle promesse del teatro o a quelle istituzioni che si sono distinte nel far crescere nuovi talenti, è stato attribuito a Rimini Protokoll (2011), Angélica Liddell (2013), Fabrice Murgia (2014), Agrupación Señor Serrano (2015), Babilonia Teatri (2016), Maja Kleczewska (2017), Anagoor (2018), Jetse Batelaan (2019), Alessio Maria Romano (2020).
Voto
7 ½
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