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  19/04/2024 - 23:06

 

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Spider-Man: Blue
Marvel Miniserie N. 45
Mensile, pp. 48 [Marvel Italia]
Un'imperdibile miniserie sugli anni d'oro dell'Uomo Ragno

 




                     di Paolo Boschi


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Spider-Man: Blue


Diciamolo subito: esistono i buoni fumetti e le gemme fumettistiche, e Spider-Man: Blue appartiene decisamente alla seconda categoria. Questa deliziosa miniserie in sei capitoli ricondurrà sul viale dei ricordi gli estimatori della Golden Age della storica serie "Amazing Spider-Man", nei favolosi anni Sessanta, ai tempi in cui Stan Lee sceneggiava in punta di penna le storie dell'ancora imberbe arrampicamuri ed un giovane autore di nome John Romita (futuro padre del grande talento John Jr.), dopo un apprendistato nei fumetti rosa, cominciava a cesellare con le sue incomparabili matite una tranche di avventure che sarebbero rimaste indelebilmente incise nella memoria dei Marvel fans. I due artefici dell'operazione sono Jeph Loeb e Tim Sale, la premiata coppia già autrice di gioiellini del calibro di Wolverine/Gambit e Devil: Yellow: la chiave di rilettura del periodo d'oro del tessiragnatele è denunciata fin dal titolo, con l'aggettivo "blue" da intendersi in senso jazzistico, nella sua valenza di "malinconico", "triste", "nostalgico". Non a caso il punto di vista narrativo è dichiaratamente rievocativo, con la voce fuori campo di Peter Parker che ricostruisce à rébours gli anni della sua giovinezza perduta incidendo i suoi ricordi su un nastro magnetico. Tutto prende avvio da una tappa celebrativa di cui l'Uomo Ragno non ama parlare e che si ripete puntualmente ogni anno, quando il tessiragnatele ritorna mestamente sul Ponte di Brooklyn a depositare una rosa rossa in ricordo di Gwendolyne Stacy, la sua ragazza del cuore, proprio qui barbaramente uccisa anni prima dalla sua nemesi storica, ovvero Goblin, il folletto verde. E' da qui che Jeph Loeb & Tim Sale prendono spunto per rituffarsi nell'adolescenza di Peter Parker, all'epoca della sua metamorfosi da topo di biblioteca ad affiliato del gruppo di amici che amavano ritrovarsi nel mitico Coffee Bean Bar: Harry Osborn, Flash Thompson, la bionda Gwen Stacy e, di lì a poco, anche la splendida rossa Mary Jane Watson, che molto tempo dopo sarebbe divenuta la moglie dell'Uomo Ragno. Nei primi due capitoli di Spider-Man: Blue i due autori ci ripropongono il grande scontro tra Spidey e Goblin/Norman Osborn in cui i due nemici scoprirono le rispettive identità segrete (conclusosi con una provvisoria amnesia del supercriminale), il magico momento in cui Peter si comprò una moto d'annata, il primo vero incontro con gli occhi irresistibili di Gwen Stacy, la battaglia con un Rhino all'apice della furia ed infine la spiazzante conoscenza di Mary Jane Watson, punteggiata da una battuta di culto tra i ragnofili D.O.C. ("Ammettilo tigrotto, hai appena fatto centro!"). Il tutto con un'ambientazione che strizza l'occhio in continuazione ai mitici anni Sessanta, ricostruiti con incredibile dovizia di dettagli. Una miniserie davvero imperdibile: una volta giunti alla fine dei due capitoli presentati nel primo albo s'innesca immediatamente il desiderio di leggere le mirabilia che sicuramente Loeb & Sale avranno allestito nel prossimo.

Marvel Miniserie N. 45, Spider-Man: Blue # 1, mensile, pp. 48 [Marvel italia]

Voto 8½ 

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