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Spesso i supereroi devono le proprie origini ad uno scherzo del destino: l'Uomo Ragno nasce quando il timido studente Peter Parker, assistendo ad un esperimento scientifico, viene punto da un ragno morente per contaminazioni radioattive. Il ragazzo sopravvive ed acquisisce la forza proporzionale di un ragno, la capacità di aderire ai muri ed un sesto senso che lo avverte dei pericoli. Dopo aver inventato un fluido adesivo e costruito due lanciaragnatele da polso, Peter Parker cuce il costume destinato ad entrare nella sfera del mito, diventando un acrobata e lottatore a pagamento. L'Uomo Ragno diventa un supereroe dopo una disgrazia personale: un ladro, che aveva lasciato fuggire per disinteresse, per uno scherzo del destino uccide il suo amato zio Ben. Appreso a duro prezzo che da grandi poteri derivano grandi responsabilità, Parker inizia la sua personale crociata al male nei panni del Tessiragnatele, sconfiggendo negli anni miriadi di pericolosi supercriminali. Così ci avevano raccontato l'origine dell'Uomo Ragno lo sceneggiatore Stan Lee ed il disegnatore Steve Ditko nel numero quindici di "Amazing Adult Fantasy", prima che il supereroe si conquistasse una testata personale, nel lontano 1962. La domanda è: che succederebbe se quei fatti si svolgessero oggi, ripartendo da zero? Questa è la scommessa del progetto ultimate universe, concepito dai vertici della Marvel per rilanciare le fortune della casa delle idee e conquistare alla Casa delle Idee nuove leve di lettori in virtù dell'azzeramento di cronologie supereroistiche talvolta quasi quarantennali. Come apripista del genere è stato scelto proprio il personaggio Marvel più rappresentativo, ovvero l'Uomo Ragno: nel numero uno di Ultimate Spider-Man è narrata la sua genesi alternativa in una storia intitolata Senza poteri. Ritroviamo così il buon Peter Parker comune adolescente con un marcato talento scientifico all'inizio del terzo millennio e molti personaggi che nel frattempo sono scomparsi, 'tagliati' da intriganti prospettive alternative. Come l'amato zio Ben, che sfoggia una coda di cavallo da hippy invecchiato, o la splendida Mary Jane Watson (futura moglie di Peter) in atipica veste intellettuale, o infine il suo miglior amico Harry Osborn, con la vocazione da playboy liceale. C'è anche un cattivo che farà strada nei panni di Goblin, il folletto verde, nemico numero uno di Spidey, alias il miliardario chimico Norman Osborn: la nuova genesi del tessiragnatele prende avvio dal morso di un ragno, non radiottivo ma geneticamente modificato, in accordo con i tempi che corrono. Il risultato, in attese degli episodi venturi, si presenta straordinario, anche per i dialoghi serrati ed attuali orchestrati dallo sceneggiatore Brian Michael Bendis e per il dinamismo delle tavole del disegnatore Mark Bagley. Vivamente consigliato ai ragnofili della prima e dell'ultima ora.
ULTIMATE SPIDER MAN N. 1, Senza poteri, bimestrale, pp. 50 [Marvel Italia]
Voto
8½