Mike
Mignola in quarta di copertina dice che “Uli Oesterle è un genio e una fonte di
ispirazione” e sfogliando il volume si comprende il perché. L’uso del nero che si
stempera in maniera definita nei contorni della scena dove si muovono i
personaggi, rendono le tavole disegnate nitide con una scorrevolezza narrativa
spigliata senza impacci e si nota alcune similitudine con il lavoro di Mignola. Ma non si arrocca
in una manifesta citazione, anzi il lavoro dell’artista tedesco è pieno di
notevoli idee narrative con un’attenzione spiccata per i particolari,
conferendo maggiore realismo alla storia. Hector Umbra è un insieme di generi,
tenuti saldi da un’introspezione dei personaggi che rende piacevole la lettura.
Soprattutto il tratto significativo di Oesterle, che riesce a creare
personaggi che rimangono nella memoria in un immaginario grafico ispirato che
passa con ottime soluzioni di continuità tra allucinazione e fantascienza. Hector Umbra consacra un
autore di sicuro avvenire, e dimostra le sue multiple capacità nel disegno,
visto che si occupa di soggetto, sceneggiatura, matite, chine, colori e
lettering, e la sua meticolosità nel costruire un albo e sicuramente è un atto
creativo impegnativo e bisognerà attendere
ancora molto per vedere una sua opera successiva; ma quando avverrà sarà
sicuramente un piacevole ritorno.
Voto
8
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