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Tornano gli ‘evoluti’ studenti del Prof. Charles Xavier, alias Prof. X, preside e mentore indiscusso della Scuola per Giovani Dotati di Salem, Massachussets, l’istituto in cui gli adolescenti mutanti, nati con un Dna dotato di un fattore cromosomico X, imparano a convivere con le proprie diversità, esercitandosi ad utilizzare al meglio i propri incredibili poteri. Innegabilmente X-Men 2 è un sequel, ma atipico, non a caso il regista Bryan Singer lo ha definito un’evoluzione del primo X-Men. I nodi della trama vengono infatti rintrecciati uno ad uno esattamente dal punto in cui era calato il sipario nell’episodio apripista della saga mutante: il defunto senatore Kelly continua ad essere impersonato dalla mutaforma Mystica – che cerca di adoprarsi per assicurare una certa stabilità alla causa mutante –, mentre la minaccia di Magneto, leader dei mutanti ostili alla razza umana, sembra essere contenuta dalla cella di plastica in cui è stato rinchiuso il signore del magnetismo. Si tratta ovviamente della proverbiale calma che prelude alla tempesta: capita infatti che un agilissimo mutante in grado di teleportarsi, Kurt Wagner (in arte Nightcrawler, interpretato dalla new entry Alan Cumming), riesca ad introdursi nel rigido apparato di sicurezza che protegge il presidente degli Stati Uniti, solo per fallire all’ultimo secondo e scomparire nel nulla. Il terribile rischio innesca drastiche ed immediate contromisure (censimento e repressione indiscriminata dei mutanti), oltre all’inevitabile fobia collettiva per i mutanti: al generale Stryker viene affidata così un’incursione alla Scuola per Giovani Dotati, preceduta dalla cattura del Prof. X e di Ciclope. Il successivo blitz finisce per rivelarsi un vero massacro e costringerà il resto degli X-uomini ad allearsi col vecchio nemico Magneto per far fronte ad una minaccia diretta contro tutta la razza mutante. Per X-Men 2 è stato confermato in blocco il cast del primo episodio – che ha lanciato nell’olimpo hollywoodiano gli attori Hugh Jackman, il premio Oscar Halle Berry e Rebecca Romjin-Stamos – e sono stati utilizzati costumi, scenografie ed effetti speciali ancora più sofisticati rispetto all’esordio. Il risultato finale è un’intrigante macchina d’intrattenimento cine-fumettistico, sorretta peraltro da una sceneggiatura ancora più avvincente rispetto alla pellicola diretta da Bryan Singer nel 2000, mentre risulta immutato il nocciolo ideologico del soggetto (e della serie a fumetti): come X-Men anche il primo sequel è un film sulla diversità e sulla tolleranza. Da vedere.

Voto 7