X-Men: il fumetto
X-Men: presentazione del film di Bryan Singer
X-Men: recensione del film di Bryan Singer
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X-Men - L'inizio
Il film di Bryan Singer, pur tratteggiando in modo efficace lo spirito della serie degli X-Men, non è una rilettura 'ortodossa' in senso stretto del gruppo mutante più famoso al mondo. In primo luogo corre l'obbligo di segnalare i costumi, completamente diversi da quelli dei comics, volutamente più realistici e meno sgargianti: anche se in X-Men: The Movie il selvaggio Wolverine, appena indossata la sua uniforme, non può fare a meno di chiedersi come possano i suoi compagni andare a giro vestiti così - e Ciclope prontamente ribatte: "Vorresti che andassimo in giro con una calzamaglia gialla?": riferimento diretto al primo costume di Wolvie alla sua apparizione contro Hulk nel lontano 1975 -. La traslazione di Singer presenta poi non poche curiosità per tutti gli appassionati del Marvel Universe, ed in particolare per i fans degli X-Men, soprattutto sotto il versante della composizione dei gruppi mutanti contrapposti, ovvero gli uomini X del Prof. Xavier e la Confraternita dei mutanti (malvagi nella fonte fumettistica) di Magneto. Al gruppo originale, composto da Ciclope, Tempesta e la dottoressa Jean Grey si uniscono poi Wolverine e la giovane Rogue, che si erano incontrati prima in un pub canadese: a parte il fatto che Jean Grey nel fumetto non ha mai preso la laurea in medicina (anzi, come gli aficionados ben sanno, non s'è mai minimamente interessata alla materia), è curioso che al personaggio interpretato da Famke Jansenn non sia stato affibbiato un nome in codice, né la Marvel Girl degli esordi né la Fenice della maturità. Tra i tratti rispondenti alla serie a fumetti corrisponde invece che Jean Grey e Scott Summers/Ciclope siano fidanzati (sperando nei fiori d'arancio sbocciati su carta), che Wolvie nutra del tenero a prima vista per Jean (forse ricambiato tra le righe) e mostri subito antipatia per Ciclope (reciproca). Una delle battute più riuscite del film è infatti uno scambio tra Cyke e Wolvie, che riappare dopo uno scontro con la trasformista Mystica, che lottando con lui aveva replicato l'aspetto del mutante canadese: Ciclope chiede una dimostrazione della sua identità, Wolverine gli risponde prontamente "Sei un coglione", e il buon monocolo ha la certezza che si tratta proprio del suo compagno. Singer ha ripreso anche l'interessante mistero che aleggia nel passato di Wolverine, il cui dono mutante è un incredibile fattore di guarigione coadiuvato da sensi ipersviluppati, ma che è stato pure sottoposto ad un terribile esperimento che gli ha placcato lo scheletro di indistruttibile adamantio, dotandolo nel contempo di micidiali artigli retrattili negli avambracci. Nel fumetto Wolvie, che ha più anni di quanto non sembri, assume un atteggiamento paterno con l'intangile Kitty Pride/ShadowCat (presente solo sullo sfondo), nel film dirige invece le sue attenzioni verso Rogue: tra l'altro Rogue per assumere i poteri per i quali i suoi fans la conoscono dovrebbe 'risucchiare' le capacità di origine Kree della supereroina Carol Danvers/Miss Marvel (poi Binary) - vedremo nel sequel -, oltre ad innamorarsi in futuro del cajun Gambit, in grado di caricare di energia cinetica oggetti inerti (spesso carte da gioco) - possibile nel sequel, dove pare toccherà a Keanu Reeves interpretare il più ambiguo degli X-Men -. Per quanto riguarda il mentore degli uomini X, il professor Charles Xavier, oltre a rilevare l'impressionante somiglianza di Patrick Stewart con il personaggio, nel film di Synger compaiono dettagli storicamente radicati nella serie: come il dispositivo di ricerca dei mutanti Cerebro, di cui Xavier si è spesso servito (anche se dubitiamo l'avesse progettato con Magneto, come dicesi su celluloide), oltre al fatto che la scuola ha doppia facciata e accolga anche studenti più giovani (invenzione più recente che ha prodotto il fiorire di nuovi gruppi mutanti). Ma in tal senso è curioso notare come Bobby Drake (alias Uomo Ghiaccio) sia ritratto da adolescente e fuori dalla squadra, tale personaggio faceva invece parte del primo gruppo di X-Men al debutto della serie di Stan Lee e Jack Kirby nel 1962. Della squadra di Magneto, ben rispondente al corrispettivo su carta, fanno invece parte il letale ed animalesco Sabretooth (che nei fumetti ha un complesso e radicato rapporto che lo lega a Wolvie), la trasformista Mystica (su carta madre adottiva di Rogue, inizialmente dalla parte dei cattivi) e il repellente ed instabile Toad, che nei comics ha solo saltato in lungo e largo, mentre qui è dotato di lingua retrattile come una rana (lunghissima e prensile, peraltro) e di uno strano sputo all'Attack. Nel Marvel Universe una squadra così composta non è mai esistita, ma sarebbe curioso vederla disegnata in futuro, e chissà che non accada visto il notevole successo riscosso da X-Men: The Movie nei cinema di tutto il mondo.X-Men, regia di Bryan Singer, con Patrick Stewart, Ian McKellen, James Marsden, Famke Janssen, Anna Paquin, Ray Park, Hugh Jackman, Halle Berry; fantastico; Usa; 2000; C.
Voto
7 all'operazione