X-Men - Le origini: Wolverine
Regia di Gavin Hood
Cast: Hugh Jackman, Liev Schreiber, Dominic Monaghan, Ryan Reynolds, Lynn Collins, Danny Huston; azione/fantastico; U.S.A.; 2009; C.
Sangue, artigli & furore mutante
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Dopo
la trilogia degli uomini-X
del Prof. Xavier, come si fa a prescindere da questo godibilissimo prequel
incentrato sul personaggio di Wolverine? Propriamente, dal punto di vista
fumettistico, almeno, questo film diretto da Gavin Hood costituisce uno spin
off tratto da una serie madre, ovvero gli X-Men. Quel che lo rende
imperdibile non è soltanto il personaggio eletto a protagonista, ma l’attore
scelto per interpretarlo, ovvero Hugh Jackman, che fin
dal primo X-Men diretto da Bryan Singer conquistò
tutti per la sua incredibile somiglianza con Wolverine, che non a caso nei
successivi sequels si è conquistato un ruolo ancor più di primo piano.
In X-Men - Le origini: Wolverine gli appassionati dell’artigliato
mutante canadese potranno conoscere la genesi (o almeno la versione riveduta e
corretta per il grande schermo) del loro supereroe preferito, scoprire il suo
ambiguo e tragico passato. Tutto prende avvio nella sanguinosa notte in cui
Jimmy (il futuro Wolverine)
in un colpo solo perde il padre putativo, scopre di essere un mutante e uccide
per vendetta il suo vero padre, senza saperlo: sconvolto, fugge nel buio
insieme al fratellastro maggiore Victor Creed, anche lui mutante, come lui
dotato di poteri rigenerativi, resistenza superumana ed artigli retrattili, ma
più di lui animato da un’implacabile sete di sangue. Passeranno insieme per
tutte le guerre del secolo scorso, fino ad entrare in un corpo speciale mutante
al comando del colonnello Stryker, finché ad un certo punto il nostro
protagonista, Logan/Wolverine, non ce la farà più e taglierà i ponti col
passato per rifarsi una vita completamente diversa. Anni dopo lo ritroviamo in
una spartana casetta in Canada, dove risiede felicemente con la maestra indiana
Volpe d’Argento, guadagnandosi da vivere con un normale impiego da boscaiolo.
Ma il passato torna a bussare alla sua porta spezzando l’idilliaco quadretto
esistenziale: Victor/Sabretooth va a ricercare il fratello e gli uccide la
compagna senza nessun motivo apparente se non di attirare la sua attenzione.
Sconfitto brutalmente, Wolvie
accetta l’invito di Stryker di sottoporsi al progetto “Arma X”, un esperimento
che lo renderà in grado di avere la sua vendetta sul fratello: tramite un
procedimento dolorosissimo, gli viene iniettata una lega indistruttibile,
l’adamantio, che gli riveste le ossa e gli artigli, rendendolo praticamente
privo di punti deboli. Sconvolto per la violenza dell’esperimento, il
protagonista fugge nei boschi e poi si mette in cerca della base segreta di
Stryker dopo aver trovato Gambit, l’unico che sia riuscito ad evadere dal
carcere dove lo scienziato rinchiude tutti i giovani mutanti per sottoporli ai
suoi esperimenti. È lì che Wolverine scoprirà una realtà che avrebbe preferito
non conoscere, trovando il proprio destino e perdendo… il suo passato. X-Men - Le origini: Wolverine diverte
ed intriga sequenza dopo sequenza mostrandoci una rilettura peraltro piuttosto
originale di uno dei personaggi più intriganti del Marvel Universe. Nel mosaico
narrativo del film appaiono immancabilmente altri protagonisti della trilogia
degli X-Men, come un imberbe Ciclope liberato da Wolverine, oppure il Prof.
Xavier in persona (ed in piedi, non sulla sedia a rotelle) che offre asilo agli
sconvolti giovani mutanti alla fine del film. Non mancano gli effetti speciali
altamente spettacolari in ossequio al genere. Nel cast oltre alla stella
dell’irresistibile Jackman
spicca anche Liev
Schreiber nei panni del sadico cattivo della situazione. Niente
d’eccezionale ma molto godibile.
X-Men - Le origini: Wolverine (X-Men Origins: Wolverine), regia di Gavin Hood, con Hugh Jackman, Liev Schreiber, Dominic Monaghan, Ryan Reynolds, Lynn Collins, Danny Huston, Daniel Henney, Taylor Kitsch; azione/fantastico; U.S.A.; 2009; C.; dur. 1h e 58’
Voto
7
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