Santiago, Italia
Mia Madre
Habemus Papam
Il caimano
Cannes 2001: il trionfo di Nanni Moretti
La stanza del figlio
Aprile
Caro diario
Palombella rossa
La messa è finita
Bianca
Ecce bombo
Cinque
anni dopo Caro diario
Nanni Moretti torna, con Aprile,
a descrivere quello che vede, legge, sente intorno a sé, la sua personale
visione della società, insomma. Il film si apre col successo elettorale di
Berlusconi nel 1994 (coincidente con la prima canna del
regista, allora splendido quarantenne), continua con le traversie
psicologiche di Moretti
in attesa del primogenito Pietro, che nasce quasi in contemporanea con la prima
storica vittoria del Centrosinistra – ma all'euforia politica generalizzata il
regista, braccia alzate, sulla sua Vespa, confonde e sovrappone la sua gioia di
neo-padre, urlando «Quattro chili e duecento grammi!» –. Nanni Moretti parla
del suo sogno di girare un musical ambientato negli anni
Cinquanta sulla vita di un pasticciere trozkista, poi accantonato per un
documentario storico-sociale: 'missione' che lo porta a girare riprese in
Puglia dopo il tragico incidente alla nave albanese, ed a filmare controvoglia
la dichiarazione d'indipendenza della Padania. Il risultato è questa breve
pellicola autobiografica, ricca come sempre di critiche: alla classe dirigente
della Sinistra, formatasi negli anni Settanta a suon di episodi di "Happy
days"; alla paurosa uniformità della stampa – esemplare la scena in cui Moretti
incolla in un unico colossale foglio i ritagli dei giornali più disparati –; ad
un certo tipo di cinema – stavolta cadono pietre su Heat - La sfida e Strange days –. Aprile
è un semplice divertissement, certo, ma ispirato ed incivisivo:
dispiace solo che finisca troppo presto...
Aprile, regia di Nanni Moretti,
con Nanni Moretti, Silvia Nono, Silvio Orlando, Daniele Luchetti; commedia;
Italia; 1998; C.; dur. 1h e 18’
Voto
7-
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