La Rosebud Films è
una piccola casa di produzione, gestita con dedizione da Rita Andreetti e
Mirco Sgarzi, dimostrando una volontà d’intenti che alla loro
giovane età è sintomo di una passione indomita aperta alla contaminazioni
esterne. Il loro scopo è quello di produrre cortometraggi, videoclip,
lungometraggi e altre forme artistiche che hanno a che vedere con l’audiovisivo.
Come dicono anche loro, la meta da raggiungere è quella di aiutare giovani
creativi a sviluppare le proprie idee, soggetti e
sceneggiature per poi vederli realizzati e dare supporto a tutti quelli
che vogliono operare nel campo della produzione cinematografica indipendente.
Provenienti entrambi dal corso di laurea in “Tecnologo della Comunicazione Audiovisiva e
Multimediale” presso l’Università di Ferrara partecipano
entrambi nel 2003 al docu-fiction di Antonio Ciano
dal titolo Apertura: diverse abilità, e da quel momento prende vita
l’intenzione di proseguire sulla strada del cinema. Rita Andreetti
e Mirco Sgarzi applicano il loro sguardo in una visione che s’infrange sul vissuto, nelle
dinamiche di un sperimentalismo scevro da vacui formalismi, concentrando
l’espressione primigenia attraverso il quadro dell’immagine. La visione diventa
elemento di scavo non solo nel complesso filmico, ma anche nel
svelare il desiderio conturbante dello smarrirsi o perdersi nelle trame del
inconscio. Sogni, codiretto da entrambi, racconta il delinearsi di un rifiuto, che diventa lo scarto
visionario in cui il protagonista intrappola la sua esistenza, per trovare la
libertà in un gesto risolutore. In BigAhi,
invece il mezzo cinematografico diventa l’artefice del campo in cui si colloca
l’attore, presenza comica e burlesca di un risveglio mattutino, dove la
presenza della videocamera assurge ad elemento diegetico,
filmando il presente e inquinando lo spazio vitale: unico scopo e la ribellione
da questo diktat per ritornare alla naturale e sorridente normalità. Nelle
ultime opere, Mirco Sgarzi ha assunto a pieno titolo
la responsabilità della regia, realizzando il suo ultimo corto, Il prezzo
dell’immortalità, che parte dalle parole di Ugo
Foscolo riguardanti la poesia soggetta a una doppia immortalità: la prima
avvolge colui o colei che funge da soggetto dell'opera, mentre la seconda
spetta all'autore. In questo senso, la figura del poeta, sintetizza un animo
spezzato da una tragedia, che prende il sopravvento attraverso il ricordo,
lasciando la sua mente ancorata ad un desiderio d’immortalità per la figlia
amata. Mentre per Rita
Andreetti, in Message is the
sound Sound is the message, codiretto in coppia con Katya C. Greco
dietro la macchina da presa, licenzia un opera dove il suono genera l’andamento
lieve della vita, come la musica si produce in attimi brevi ed intensi.Il
videoclip Looking for a blow bubble ne
è la prosecuzione tematica, dove l’incessante fragilità dell’essere, ha
bisogno di un luogo sicuro dove la serenità possa riconquistare la mente e il
corpo, sulle note dei Desaparecidos. Ne consegue che
lo stile di entrambi sta maturando, per una consapevolezza artistica autonoma:
da una parte si comprende il tocco metafisico, teso a rendere visibile il
perturbante magma dell’io umano di Mirco Sgarzi, dall’altra si nota il disincanto cognitivo del
quotidiano, con una vivace forma dei sentimenti atti a comprendere la verità
fuggevole dell’esistere. La strada davanti a loro è piena di nuove sfide, ma la
caparbietà del loro operato vive di luce propria, e
per questo che non si fermeranno, pronti a mettere in gioco la loro forma
cinema. I nuovi progetti riguardano un corto, Virus, per la regia di Mirco Sgarzi e il Bistròt dei cineasti
indipendenti per Rita Andreetti, e per chi vuole
saperne di più sulle loro iniziative o contattare i diretti interessati,
possono recarsi sul sito: www.rosebufilms.it . Un in bocca al lupo a questi piccoli capitani coraggiosi
della nostra farraginosa cinematografia, che spesso e volentieri vive solo di
luce riflessa, lontana dai desideri delle giovani promesse.
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