Presentazione del Festival di Cannes 2001
Panoramica di Cannes 2001
I premi di Cannes 2001
La stanza del figlio
The man who wasn't there
Shrek
Moulin Rouge
The Pledge - La promessa
Almost Blue
Cannes 2000: presentazione del festival
Cannes 2000: seconda corrispondenza
Cannes 2000: terza corrispondenza
Cannes 2000: quarta corrispondenza
Cannes 2000: la premiazione
Panoramica di Cannes 1999
Cannes 1999: la premiazione
Continua ad essere il festival più prestigioso del globo. Andare a Cannes non è mai così scontato, vincere men
che meno. L'edizione 1999 avrà forse meno lustrini: il clima di tristezza per lo stato di
guerra nei Balcani ha consigliato a tutti una maggiore sobrietà. Il programma è
comunque un raro concentrato degli autori che, nell'ultimo periodo, hanno omaggiato il
festival delle loro opere. Quasi un repertorio di classicità, una piccola storia, nella
storia, del cinema. Nel concorso, gli europei fanno la loro parte: basterebbe citare il
decano De Oliveira, o Peter Greenaway ,che torna con un film felliniano nel titolo e nella
scelta dei ocrpi femminili, 8
1/2 Women. C'è un Almodovar annunciato più spiritoso che mai, Tout sur ma
mère, e il ritorno dopo otto anni di Leos
Carax con Pola X. Un solo italiano, Marco Bellocchio con La
Balia da Pirandello: molte polemiche per questo, visto che neppure le sezioni
collaterali contengono film nazionali (a parte il "meticcio" Marco Bechis), ma,
ragionaevolmente, non pare che vi siano pellicole degne di ben figurare nella selezione.
Gli americani portano tre assi del cinema indipendente, Jim
Jarmusch, Tim Robbins e John Sayles, nonché il sempre ben visto a Cannes Lynch.
Difficile che possa ripetersi l'effetto-Tarantino del 1994, ma la qualità si annuncia
buona. C'è, soprattutto, il cinema orientale, il melodrammatico Chen Kaige con L'imperatore
e l'assassino e l'ineffabile Kitano, leggermente fuori da suoi schemi consueti con L'estate
di Kikujiro. Pochi i favoriti veri, per la giuria presieduta da David Cronenberg:
forse l'apolide Atom Egoyan, ispiratosi di nuovo alla letteratura per Le Voyage de
Félicia. La sezione Un certain regard, da sempre fabbrica di idee per un
cinema diverso, propone come motivi di interesse il nuovo As
bodas de Deus di Joao Cesar Monteiro, cineasta sempre in grado di sorprendere, il
debutto nella regia di Christopher
Doyle, direttore della fotografia di Wong-Kar-Wai, The Winslow Boys di David
Mamet e un nuovo film dei due registi-intellettuali Jean-Marie Straub e Danièlle Huillet,
Sicilia. Saltate le prime di Eyes Wide Shut e del nuovo Guerre
Stellari, nella sezione "eventi speciali" faranno la loro buona figura EdTV di Ron Howard e il discusso Dogma, di Kevin Smith, rifiutato
dalla Disney perché ritenuto blasfemo ed offensivo verso la religione cattolica. Se il cinema vi annoia,
è sempre possibile andare sulla spiaggia...
Voto
7