Presentazione del Festival di Cannes 2001
Panoramica di Cannes 2001
I premi di Cannes 2001
La stanza del figlio
The man who wasn't there
Shrek
Moulin Rouge
The Pledge - La promessa
Almost Blue
Cannes 2000: presentazione del festival
Cannes 2000: seconda corrispondenza
Cannes 2000: terza corrispondenza
Cannes 2000: quarta corrispondenza
Cannes 2000: la premiazione
Panoramica di Cannes 1999
Cannes 1999: la premiazione
J'aime les filles de Megève, Jaime les filles de St.Tropez
la
perentoria filodiffusione del residence spara uno Jacques Dutronc in perfetto
accordo con larredamento 1966-tutto plastica di questo spazio che sembra un
museo della cocktail-culture o il set di una commedia post-matrimoniale. Piedi sul
mobile bar, palesemente vuoto al nostro arrivo ma sospettabilmente pieno nel momento in
cui si redigono queste note, e la Croisette languida albeggia. Sul Festival
di Cannes il sole deve ancora sorgere: film mosci, party scadenti, prezzo dei
superalcolici aumentato, lunica festa divertente (quella della major di serie
Z Troma, madrina del trash) interrotta da una carica della polizia sulla spiaggia. E poi
Johnny Depp e Vanessa Paradis che
pomiciano negli angoli, Mollica ansante e sudato, Nicole Appleton delle All Saints ovunque
(I hope you choke on your Bacardi and Coke, come le ha augurato il suo ex-boyfriend
Robbie Williams), la pioggia dei primi giorni, poche donne nude sul litorale. Asia
Argento, ivi drammaticamente giunta in possibile promozione per il suo Scarlet.
Ehi, ci sono dei film là fuori
calma piatta sui seggioloni del concorso. I Coen e
Neil LaBute ritagliano lampi di genio, per quanto Oh Brother Where Art Thou ? e Nurse
Betty non siano i loro pezzi migliori. LaBute sta per essere invitato alla tavola dei
maggiorenti, e sfodera una commedia hollywoodiana in onore alla quale addolcisce il suo
efferato cinismo. Ma fa pur sempre una buona storia, con la super-zuccherosa Renèe
Zellweger. I Coen portano tre Grandi
Lebowski nella Grande Depressione, facendo a tratti un po di confusione e divertendo
alquanto. Giorgione Cloneey è a
buon punto della scuola serale, ancora venti o trentanni e diventerà il Clark Gable
del 2000. Fiacco Ken Loach, che dimostra in Bread and Roses, pure il più compatto
dei suoi ultimi lavori, di essere un tantino senescente. Il resto è pazzesco, una teoria
di pesantezze inaudite. Tremano i polsi di fronte ai barocchismi di Ivory, cadono le
palpebre sulle terrificanti dueoreetrentacinque del film di Liv Ullmann, sprofonda il posteriore nel Vatel di Joffè. La Makhmalbaf la
riserviamo alla pietà popolare. Qualcosa di meglio in "Un certain regard".
Passabile il lavoro di Maria de Medeiros (Capitaes de Abril), apprezzabile il
mosaico di ritratti femminili di Rodrigo Garcia (papà Marquez ringrazia). Il resto è una
piccola marmellata di cinesi, noradfricani e portoghesi. Speriamo in meglio. Rumba rumba
cha cha cha..
Voto
7