Prima ti sposo, poi ti rovino
Regia di Joel Coen
Cast: George Clooney, Catherine Zeta-Jones, Billy Bob Thornton, Geoffrey Rush; commedia; Usa; 2003; C.
Il divorzio d'interesse, un'intollerabile crudeltà..
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Per
fortuna nel cinema esistono due sorprendenti soggetti del calibro dei fratelli Coen, due
autori in grado di creare dal nulla perle d’originalità come Il grande Lebowsky,
oppure di rinfrescare con intelligenza generi in cui tutto è stato detto, come
il thriller in Fargo, o la sophisticated comedy di marca
hollywoodiana, come accade appunto nella recente fatica cinematografica della
coppia, ovvero Intolerable
cruelty, già apprezzata fuori concorso a Venezia 2003 e pessimamente
tradotta con Prima ti sposo, poi ti rovino, un titolo che riecheggia
sinistramente una
(scontatissima) commedia sentimentale con Richard Gere e Julia Roberts.
Niente di più lontano dall’ultimo lavoro dei Coen Bros che, giocando su un
soggetto d’attualità come i divorzi d’interesse nell’high society
americana, scardina umoristicamente l’istituto matrimoniale, parodizzato ad una
schermaglia tra il povero ricco di turno e la femme fatale che intende
incastrarlo alla grande per assicurarsi ricchezza ed indipendenza. Protagonista
indiscusso di Prima ti sposo, poi ti rovino è il rampante avvocato
divorzista Miles
Massey, un professionista talmente sulla cresta dell’onda da aver dato il
proprio nome ad un accordo prematrimoniale impossibile da scardinare e che
tutela la parte più ricca dei futuri coniugi. La sua entrata in scena è un vero
must, con una panoramica del suo impeccabile sorriso smagliante a
trentadue denti ripreso nel bel mezzo di un costoso procedimento di sbiancatura
artificiale, un sorriso che Massey
controlla maniacalmente, dato che è uno degli elementi, insieme alla sua
parlantina senza vergogna, che gli consente di irretire la giuria di turno
assicurando ai propri protetti di mantenere invariate le proprie sostanze o una
cospicua buonuscita, oltre ad una ricca parcella per sé. Ma il buon Massey di recente si è accorto che i
soldi non assicurano la felicità, così – dopo due fresche macchine nuove, un
jet personale e due ristrutturazioni della sua villa – non può evitare di
compiere l’errore più grande per un marpione del suo calibro, ovvero farsi
irretire dall’algido fascino della regina delle arrampicatrici sociali,
l’avvenente Marylin
Rexroth, capace di incastrare il ricco e fedigrafo Mr. Foxroth con un
videotape, ma costretta a soccombere all’arguta furbizia dell’avvocato,
destinato poi a diventare il suo prossimo lasciapassare per l’indipendenza
economica. L’ultimo lavoro dei fratelli Coen omaggia apertamente le screwball
comedies degli anni Cinquanta (Wilder e Hawks in particolare) a partire
dall’avvolgente fotografia in stile Tecnicolor, proponendo un vero
diluvio di gags e battute fulminanti a ruota libera, alcune talmente
argute che è difficile afferrarle sul momento, come il pistolotto moralista di
un Clooney
innamorato che lascia la presidenza dell’associazione
dei legali divorzisti per darsi al volontariato a East Los Angeles, o una Zeta-Jones che sigla
(e straccia) con estrema disinvoltura accordi prematrimoniali per amore dopo
aver firmato (nella vita reale) il più oneroso nella storia recente di
Hollywood, quello con il marito Michael Douglas. Degna
di segnalazione anche la surreale sequenza d’apertura con Geoffrey Rush che
torna a casa nei panni di un produttore
televisivo australiano sulla propria Jaguar fiammante canticchiando The
boxer di Simon & Garfunkel, solo per trovare la propria sposa discinta
ed occupata a conversare con un aitante rivenditore di articoli da piscina, per
quanto nella villa dei due non vi sia traccia di piscine... una sequenza in
perfetto accordo col trionfo kitsch dei successivi titoli di testa,
fantasiosi quanto demenziali. Ricca e grottesca anche la galleria degli
strampalati protagonisti di Prima ti sposo, poi
ti rovino, con l’apice del demoniaco decano dello studio di Massey, una
sorta di vecchissimo cyborg del diritto matrimoniale. Invariata la formula
vincente della premiata coppia autoriale: scrittura a quattro mani, Joel dirige, Ethan produce, un
cast prodigioso anche sul fronte dei caratteristi (con un Clooney degno emulo di Cary Grant, davvero
superlativo). Una commedia cinicamente corrosiva e terribilmente divertente.
Prima ti sposo, poi ti rovino - Intolerable Cruelty, regia di Joel Coen, con George Clooney, Catherine Zeta-Jones, Billy Bob Thornton, Geoffrey Rush, Julia Duffy; commedia; Usa; 2003; C.; dur. 1h e 40'
Voto
8
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