Fratello, dove sei?
Oh brother, where art thou?
Regia di Joel Coen
Cast: George Clooney, John Turturro, Tim Blake Nelson, John Goodman, Holly Hunter; commedia; Usa; 2000; C
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Il grande Lebowsky
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Rileggere l'Odissea focalizzandola sulle peregrinazioni di un terzetto di evasi in fuga (con tanto di divise a strisce orizzontali e catene) nel Mississippi degli anni Trenta è un'intuizione che forse solo i fratelli Coen potevano finalizzare sul grande schermo. Mutatis mutandis dentro Fratello dove sei? ci sono tutti gli elementi della mitica saga di Ulisse di Itaca, meglio noto come Odisseo e qui come Everett Ulysses McGill, un simpatico imbroglione dalla parlantina sciolta e forbita, con due baffetti alla Clark Gable e capelli perennemente unti di brillantina Dapper Dan (con tanto di retina per posa notturna). Il buon Everett convince a tentare la fuga i suoi compagni ai lavori forzati, ovvero lo schizzato Pete ed il candido Delmar: la direzione annunciata dal capo del gruppo è un fantomatico bottino di 1,2 milioni di dollari da spartire ma, come si intuisce dalla fonte letteraria, le cose non stanno proprio così: in realtà il torrenziale Everett vuole solo tornare a casa ed impedire alla moglie Penny di risposarsi. I Coen mostrano di divertirsi a raccontare con la lente divergente della parodia tutti gli episodi, situazioni e personaggi generalmente noti del poema omerico: a partire dal vecchio vate cieco, che non è greco ma di colore, vaga per il Mississippi su un carrello ferroviario e preannuncia al terzetto che troveranno fortuna, ma non quella che cercano, e le loro avventure finiranno alla visione di una mucca su un tetto. Ma prima del surreale finale troveremo discinte sirene che lavano i panni nel fiume, un venditore di Bibbie (nerboruto e con un occhio solo), che si dimostra più furbo del ciclopico Polifemo, e infine anche la Penelope della situazione, ovvero Penny, moglie di Everett, che non lo sta affatto aspettandolo tessendo e disfacendo la tela, anzi ha divorziato, raccontato alle figlie che il padre è rimasto sotto un treno e si accinge a nuove nozze con un tipo più affidabile. Questo per gli spunti omerici piazzati ad arte nel bel mezzo della Grande Depressione: in più gli autori di Fargo e de Il grande Lebowsky hanno aggiunto anche un giovane chitarrista di colore che ha venduto l'anima al diavolo, uno schizofrenico gangster dalla faccia d'angelo, una casa discografica nel bel mezzo del nulla di sterminati campi di grano, dove il dinamico terzetto s'improvvisa bluegrass band di successo (replicando con tanto di barbe finte nell'esplosivo finale), le borghesi e normalissime scorrerie del Ku Klux Klan, e infine un cattivissimo tutore della legge incaricato di riportare dentro i fuggitivi (o impiccarli in loco). E' un film on the road, Fratello dove sei?, che procede a gran ritmo presentando una sarabanda di personaggi impagabili e situazioni incredibili che si alternano incastrandosi sempre al millimetro, con un'ottima colonna sonora d'epoca (tanto country e buon blues del Delta), una suggestiva fotografia incentrata sul giallo ed un cast davvero all'altezza: che Joel e Ethan Coen o la star George Clooney abbiano letto l'Odissea è improbabile, ma Fratello dove sei? funziona comunque e diverte dal primo all'ultimo fotogramma, con molto humour. Fratello, dove sei? - Oh brother, where art thou?, regia di Joel Coen, con George Clooney, John Turturro, Tim Blake Nelson, John Goodman, Holly Hunter; commedia; Usa; 2000; C.; dur. 1h e 46'
Voto
8
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