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  20/04/2024 - 08:19

 

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Stephen King
Tutto è fatidico
Milano, Sperling & Kupfer, 2002; pp. 560

 




                     di Paolo Boschi


Il miglio verde - Il romanzo
Il miglio verde - Il film
Cuori in Atlantide - Il romanzo
Cuori in Atlantide - Il film
L'acchiappasogni
Mucchio d'ossa
Tutto è fatidico


Idee splendidamente concise che chiedono a gran voce di essere espresse in tremila parole, forse novemila, quindicimila al massimo. [...] I racconti rimangono pezzi unici, come gli oggetti che si comprano nella bottega di un artigiano, a patto di avere la pazienza di aspettare che vengano lavorati a mano nel laboratorio sul retro”: la lunga introduzione di Tutto è fatidico, dedicata dal re del brivido alla quasi perduta arte del racconto, a suo giudizio pericolosamente vicina al baratro dell’estinzione, da una parte sembra la giustificazione di uno scrittore di bestsellers che ci presenta una raccolta di materiali già editi, dall’altra suona incredibilmente sincera e, cosa ben più importante, accorata. Stephen King si premura di farci sapere che l’indice definitivo dei racconti scelti è il frutto di un’operazione di combinazione: all’elenco ricevuto dalla casa editrice lo scrittore del Maine ha infatti affibbiato le tredici carte di picche di un mazzo da poker più un jolly, le ha mischiate ed ha ricavato un indice che alterna in modo casuale i racconti più ricercati e quelli più ad effetto. La prossima raccolta King la compilerà in base ai tarocchi, chissà, magari come inconscio omaggio a Calvino. Comunque, a prescindere dal criterio di ordinamento scelto, se è vero che la stragrande maggioranza dei racconti ha trovato la via della pubblicazione in patria (su riviste, miscellanee, talvolta anche in audio-libri) si tratta, salvo qualche eccezione, di scritti praticamente inediti in Italia, molti notevoli, altri semplicemente intriganti, ma pur sempre del livello medio-alto di cui ogni soggetto di Stephen King sembra dotato per corredo genetico-letterario. In Tutto è fatidico le roi s’amuse secondo consuetudine, dando veste rinnovata a vari luoghi comuni dell’horror, rimodellando leggende metropolitane, lavorando di cesello su saghe stratificate della sua immensa produzione. Il racconto apripista è Autopsia 4, uno dei migliori di tutta la raccolta: un’autopsia in corso su un soggetto vivo (o che si crede vivo, chi può dirlo?), una storia in cui la suspense si taglia con il bisturi, letteralmente. A ruota segue L’uomo vestito di nero, un riuscito omaggio a Il giovane signor Brown di Nathaniel Hawthorne: l’inquietante incontro di un ragazzo nientemeno che con il diavolo sulle rive del Castle Stream. E a seguire un pugno di racconti di buona fattura, per quanto non particolarmente memorabili: il commesso viaggiatore indefesso raccoglitore di graffiti sull’orlo del suicidio in Tutto ciò che ami ti sarà portato via, la gangster story ispirata alle gesta del mitico John Dillinger ne La morte di Jack Hamilton, un corrispondente in America Latina sottoposto ad un angoscioso interrogatorio ne La camera della morte, quindi una sorta di prequel agli eventi narrati nella serie della Torre Nera ne Le piccole sorelle di Eluria. Il racconto centrale della raccolta è quello che le presta il titolo, una storia deliziosamente sinistra nello spirito di Uomini bassi in soprabito giallo, ovvero dell’apice indiscusso di Cuori in Atlantide: il giovane Dink Earnshaw ha trovato un nuovo, particolarissimo lavoro, che lo ha costretto a trasferirsi in un’altra città ee gli ha procurato una discreta serie di benefits (una casa, un’auto e soldi bastanti alle sue necessità), in cambio dovrà soltanto focalizzare le sue strane doti su determinati bersagli, anche umani. Dopo la vivacità de La teoria degli animali di L.T. (uno dei racconti preferiti dell’autore) e l’omaggio kinghiano a Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde ne Il virus della strada va a nord – dal titolo di un quadro acquistato casualmente dal protagonista in viaggio, e che si rivelerà ‘vivente’ ed assetato di sangue – arriva anche la vera gemma dell’antologia: la follia efferata di Pranzo al Gotham Café (che non a caso ispira l’immagine di copertina), il locale teatro dell’incontro del broker Steven Davis con la moglie accompagnata dal divorzista, con un maitre pazzo e sanguinario come terzo incomodo. La raccolta regala ancora una rivisitazione del dejà-vu in Quella sensazione che puoi dire soltanto in francese, l’indimenticabile notte di uno scrittore specializzato in luoghi infestati in una famigerata stanza d’albergo in 1408, l’ex e-book Riding the bullet - Passaggio per il nulla sull’autostoppista che accettò un passaggio da un morto ed infine il divertissement conclusivo de La moneta portafortuna. La lettura è servita, con dovizia di portate...

Stephen King, Tutto è fatidico, Milano, Sperling & Kupfer, 2002; pp. 560

Voto 7½ 

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