Shine
Cuori in Atlantide
Sapori e dissapori
Dal regista di Shine la traslazione sul grande schermo di Cuori in Atlantide di Stephen King: sulla carta un film su un soggetto simile, e per giunta interpretato da Anthony "Hannibal" Hopkins avrebbe avuto tutte le carte in regola per risultare un piccolo capolavoro, purtroppo nell'operazione Scott Hicks non ha saputo svolgere le intricate maglie narrative ordite dal re del brivido in uno dei suoi romanzi più atipici e riusciti. Per esigenze di scioltezza (e forse di durata) il film è infatti incentrato soltanto sul primo dei cinque racconti che costituiscono il complesso mosaico di Cuori in Atlantide, ovvero Uomini bassi in soprabito giallo: inevitabilmente simile scelta ha finito per condizionare tutto il resto, perdendo per strada addirittura il riferimento del titolo, che allude al Vietnam, che i soldati americani chiamavano appunto Atlantide, ed al gioco più in voga durante il conflitto nel Sud-Est asiatico, ovvero Cuori. Premesso ciò, e constatato di conseguenza che il taglio narrativo priva la storia di due tematiche fondamentali, è da rilevare che tale scelta ha sottratto al film perfino la chiusa perfettamente circolare del romanzo, che Hicks ha comunque cercato in qualche modo di ricreare su celluloide. La trama (cinematografica) racconta l'indimenticabile estate del 1960 dalla prospettiva dell'undicenne Bobby Garfield, uso a passare le sue giornate con i coetanei Carol Gerber e John "Sully" Sullivan in interminabili giochi. Il piccolo protagonista vive con una giovane madre vedova troppo concentrata su se stessa, ma a ravvivare la noiosa routine casalinga arriva un maturo e misterioso pensionante: l'uomo si chiama Ted Brautigan e, grazie al suo temperamento dolcissimo, stabilisce fin da subito una salda amicizia con il piccolo ospite, incantato dalle straordinarie letture suggeritegli e meravigliato dagli strani poteri che il suo inquilino sembra possedere. Cuori in Atlantide procede alternandosi tra sprazzi estemporanei delle stupefacenti facoltà paranormali di Ted Brautigan, mentre si sviluppa il thriller sommerso nel film: Ted è infatti oppresso dalla crescente minaccia di fantomatica "gente bassa", uomini che vorrebbe catturarlo per usare i suoi poteri per loschi fini. L'amicizia tra i due protagonisti si concluderà confermando i timori di Ted ma l'estate del 1960 resterà indelebilmente impressa nella memoria di Bobby, ormai pronto ad affrontare il futuro. Una colonna sonora d'annata perfeziona l'ambientazione nei favolosi anni Sessanta ed il cast fa il possibile per arginare le lacune della storia, ma il film lascia la sensazione di un'occasione perduta.
Cuori in Atlantide - Hearts in Atlantis, regia di Scott Hicks, con Anthony Hopkins, Anton Yelchin, Hope Davis, Mika Boorem, David Morse; thriller; Usa; 2001; C.; dur. 1h e 40'
Voto
6-