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  05/12/2024 - 11:53

 

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Scanner - cinema
 


The Terminal
Regia di Steven Spielberg
Cast: Tom Hanks, Catherine Zeta-Jones, Stanley Tucci, Chi McBride, Diego Luna, Barry
Da una storia vera

 




                     di Paolo Boschi


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Ipotizziamo che un colpo di stato in Krakhozia, ridente e fantomatica nazione dell’Est europeo, scoppi nel bel mezzo del volo intercontinentale che condurrà il krakhoziano Viktor Navorski all’aeroporto JFK di New York. Avremo il seguente risultato: al momento dello sbarco dal velivolo il nostro sfortunato viaggiatore diverrà un’anomalia giuridica vivente, con un passaporto rilasciato da un governo che non esiste più (dunque non valido), impossibilitato ad ottenere il via libera per la Grande Mela in quanto soggetto “inaccettabile” per gli Stati Uniti, bloccato nella zona franca dell’aeroporto a tempo indeterminato, in attesa che il nuovo assetto politico del suo paese sia registrato e riconosciuto dagli Usa. Siamo, l’avrete capito, in uno di quei fiabeschi paradossi esistenziali che tanto piacciono a Steven Spielberg, non fosse che stavolta la fonte d’ispirazione per l’appunto è una storia vera. Nonostante il buon Viktor Navorski sia confinato nel duty free del JFK per un periodo indipendente dalla propria volontà, dopo il comprensibile sconforto iniziale, si rimbocca le maniche, prende confidenza col nuovo ambiente, abbraccia amicizie tra la fauna indigena, si trova pure un lavoro (ovviamente in nero), rischia perfino di innamorarsi di Amelia, un’hostess splendida quanto masochista in amore. Il tutto sotto gli occhi allibiti dell’impeccabile responsabile alla sicurezza del JFK che l’ha cacciato in una situazione che sembra un episodio di “Ai confini della realtà”: il rigido funzionario, troppo attaccato al protocollo per riuscire a risolvere i troppi casi umani che passano dal suo terminale, continuerà imperterrito a seguire i movimenti di Navorski dalle telecamere aeroportuali sperando che il malcapitato viaggiatore infranga le regole e si faccia arrestare, uscendo da uno stallo burocratico che gli sta causando non pochi imbarazzi. A dar corpo ed anima all’affabile protagonista Spielberg ha chiamato Tom Hanks, bravissimo nel dipanare il variegato ventaglio di stati d’animo affidato al suo personaggio. Ma in The Terminal a funzionare è soprattutto la storia, paradossale ma intrigante anche scendendo nei particolari: basti pensare al barattolo di arachidi che il buon Viktor si porta dietro per tutto il film, quasi come la valigia di Ronin, anche se in questo caso Spielberg appagherà la nostra curiosità proponendoci, dulcis in fundo, una deliziosa parabola di sogni, jazz e amore filiale. Il cineasta americano, ancora alle prese con la commedia – pur contaminata in direzione del registro sentimentale – dopo la briosa regia di Prova a prendermi, dirige The Terminal con tempi e toni adeguati alla miriade di sfaccettature offerte dal soggetto, e non perde l’occasione per scoccare qualche frecciata ben mirata verso un sistema spesso così improntato all’omologazione da prendere il sopravvento non solo sull’individuo, ma perfino sul buon senso. Marco Müller ha avuto fiuto a proporlo come evento d’apertura di Venezia 2004. Da non perdere.

The Terminal, regia di Steven Spielberg, con Tom Hanks, Catherine Zeta-Jones, Stanley Tucci, Chi McBride, Diego Luna, Barry "Shabaka" Henley, Kumar Pallana, Zoe Saldana, Eddie Jones, Jude Ciccolella; commedia/sentimentale; Usa; 2004; C.; dur. 2h e 8'

Voto 7½ 

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