Solaris
Regia di Steven Soderbergh
Cast: George Clooney, Natascha McElhone, Jeremy Davies, Viola Davis; fantascienza/thriller; Usa; 2002; C.
Soderbergh e l'arte del remake
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Contagion
Ocean's Thirteen
Ocean's Twelve
Solaris
Full Frontal
Ocean's Eleven
Traffic
Erin Brokovich
Out of Sight
Sesso, bugie e videotape
In
principio era Solaris, terza pellicola diretta da Andrej Tarkovskij nel
lontano 1971, traslazione sul grande schermo dell’omonimo romanzo di Stanislaw
Lem, un film presentato come la risposta sovietica a 2001: Odissea nello spazio
di Stanley Kubrick ma ‘massacrato’ nell’edizione italiana da una
mutilazione di oltre trenta minuti. Il remake firmato da Steven
Soderbergh nulla toglie all’originale filmico, semmai ne semplifica il
taglio narrativo: il risultato è un thriller psicologico
dall’ambientazione fantascientica quasi casuale, caratterizzato da una trama
all’insegna dell’immobilismo e realizzato in gran parte nei claustrofobici
ambienti di una stazione spaziale. Protagonista del Solaris soderberghiano è un
convincente George
Clooney nei panni dello psicologo Chris Kelvin, inviato in gran fretta
sull’astronave al largo di Solaris per risolvere l’indecifrabile problema che
sta decimando l’equipaggio, di cui fa parte un suo amico. Giunto alla base
Kelvin scopre che il proprio amico si è già suicidato e cerca di decrittare il
problema dai reticenti resoconti dei due astronauti sopravvissuti, Snow ed
Helen. La risposta non tarda ad arrivare: nella propria cabina Kelvin
trova infatti ad attenderlo la sua compagna Rheya, una presenza assolutamente
inquietante dato che la donna, che lo psicologo non ha mai smesso di piangere,
si è suicidata un anno prima. Solaris
agisce dunque da catalizzatore dei desideri sommersi dell’inconscio,
materializzandoli al fianco della rispettiva fonte umana, che spesso non riesce
a venire a patti con i propri fantasmi, ma nel caso di Chris Kelvin intravede
nell’inquietante fenomeno una nuova possibilità per compiere scelte diverse. In
Solaris secondo Soderbergh la tensione latita, il ritmo è praticamente
inesistente, l’azione stenta a decollare e la fine è annunciata: il film si
rivela comunque intrigante, si fa guardare fino ai titoli di coda e, grazie a
Dylan Thomas, regala perfino qualche lirica sottigliezza (“And death shall have
no dominion”...). Dopo il coacervo sperimentale di Full Frontal i
numerosi estimatori dell’autore di Traffic e Sesso, bugie e videotape
potranno comunque tirare un sospiro di sollievo con una storia di senso
compiuto.
Solaris, regia di Steven Soderbergh, con George Clooney, Natascha McElhone, Jeremy Davies, Viola Davis; fantascienza/thriller; Usa; 2002; C.; dur. 1h e 35'
Voto
6/7
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