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  06/11/2024 - 08:38

 

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Erin Brockovich - La forza della verità
Regia di Steven Soderbergh
Cast: Julia Roberts, Albert Finney, Aaron Eckhart, Peter Coyote; drammatico; Usa; 2000; C

 




                     di Paolo Boschi


Contagion
Ocean's Thirteen
Ocean's Twelve
Solaris
Full Frontal
Ocean's Eleven
Traffic
Erin Brokovich
Out of Sight
Sesso, bugie e videotape


Julia Roberts veste i panni della protagonista, Erin Brockovich, ex reginetta di bellezza, madre di tre figli, sola, disoccupata e priva della famigerata assistenza sanitaria (siamo negli Usa). L'avvocato Ed, dopo averle fatto perdere una causa per danni, è letteralmente 'costretto' dalla ragazza ad offrirle un lavoro come assistente nel suo studio. Casualmente Erin scopre inquietanti indizi di una truffa ambientale causata da una nota società elettrica: molti abitanti di una comunità si sono ammalati o hanno addirittura perso la vita per l'inquinamento delle falde acquifere della zona, contaminate dal cromo esavalente utilizzato negli stabilimenti della società. La determinata protagonista convincerà uno ad uno oltre seicento di loro a costituirsi parte civile contro i responsabili. Una volta tanto sarà fatta giustizia e la società senza scrupoli verrà condannata ad un risarcimento astronomico. Julia Roberts torna nel ruolo di una protagonista più scafata rispetto ai suoi ruoli abituali: una donna volitiva e senza peli sulla lingua, che spesso stupisce i suoi interlocutori con un linguaggio diretto, colorito e privo di filtri. Erin Brockovich, diretto da Steven Soderbergh, autore di Sesso, bugie e videotape e Out of sight, si profila come l'ennesimo successo annunciato dell'attrice americana, la più pagata del mondo, con un cachet di venti milioni di dollari a film: una parcella giustificata dagli incassi miliardari puntualmente .realizzati dalle sue pellicole. Dopo una serie di ruoli leggeri e gradevoli (vedi Notting Hill e Se scappi ti sposo, campioni d'incasso del 1999) la Roberts si riaffaccia al registro del drammatico, quello che le procurò una nomination come attrice non protagonista in Fiori d'acciaio (la seconda le arrivò per Pretty woman). Il punto debole del film paradossalmente è costituito proprio da quello che sulla carta dovrebbe essere il suo maggior pregio: ovvero il realismo, in quanto la battaglia legale di Erin Brockovich contro una società responsabile di inquinamento ambientale è ispirata ad una storia vera, realmente avvenuta nel 1993. Julia Roberts, stretta in abitini attillati che mettono in mostra il suo ottimo stato di forma (e che si raffinano man mano che la pellicola scorre), non riesce ad andare oltre il suo sorriso miliardario: in un certo senso continua a recitare come ne Il matrimonio del mio migliore amico o nel famigerato Pretty woman, dove almeno rivestiva la sua parte naturale. E tutto ciò ammorba non poco il ritmo del film che, pur essendo canonicamente 'vero' nel suo impianto principale, finisce per suonare fittizio, imbellettato, 'normale'. D'altra parte ci sono non pochi spunti felicemente portati a termine, come la storia d'amore parallela al plot principale, tra la protagonista ed il personaggio di un centauro sui generis, che non disdegna di lasciare la moto per occuparsi dei figli della sua donna - ancor più notevole è che simile personaggio esista davvero -. Come pure è riuscita la figura dell'avvocato Ed, che ha perso la grinta della gioventù e intravede una pensione dorata, ma arriva comunque fino in fondo, pur nutrendo poche speranze sull'esito della causa intentata da un pesce piccolo ad una società nazionale. Erin Brockovich avrebbe potuto essere un grande film di denuncia, se soltanto Soderbergh fosse riuscito nell'ardua impresa di limitare l'entusiasmo dell'ingestibile Julia.

Erin Brockovich - La forza della verità, regia di Steven Soderbergh, con Julia Roberts, Albert Finney, Aaron Eckhart, Peter Coyote; drammatico; Usa; 2000; C.; 2h 10'

Voto 7½ 

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