France Cinéma 2007 : retrospettiva dedicata a Louis Malle
France Cinéma 2006 : retrospettiva Philippe Noiret
France Cinéma 2005 : Eric Rohmer, retrospettiva e tavola rotonda
France Cinéma 2005 : bilancio XX esizione
France Cinéma 2005: il palmarès
France Cinéma 2001 : Henry-George Clouzot
France Cinéma : Jean Renoir, retrospettiva
France Cinéma 1999 : la sorpresa La Bûche
Dal 31 ottobre al 6 novembre 2005 festeggiava France Cinéma il suo XX
compleanno. Si può celebrare le nozze con i rituali “fichi secchi”? Ci abbiamo
provato, e ci siamo quasi riusciti, dicono, a dispetto di un budget ridotto al
minimo storico. Sono lontani gli anni in cui alle Tavole Rotonde del sabato
mattina nell’aulica Biblioteca dell’Istituto
Francese potevamo invitare cinquanta giornalisti e venti registi francesi e
italiani (è accaduto nel 1995 per le Coproduzioni italo-francesi, in
quell’occasione Antenne 2 aveva riservato all’avvenimento ben tre minuti sul
telegiornale delle 20.00!). Nel 2005 abbiamo potuto invitarne meno della metà,
ma nonostante tutto siamo riusciti – dicono i giornali – a difendere la
tradizione di qualità che caratterizza questo festival artigianale.
Impressionata dalla qualità delle relazioni e degli interventi alla Tavola
rotonda su Rohmer, Françoise
Etchégaray (l’assistente-produttrice di Rohmer) ci ha fatto i più sinceri
complimenti anche a nome del regista: Eric ci ha tenuto a felicitarci al
telefono, lui che non telefona mai.
Unanimi i commenti più che
favorevoli della stampa francese e italiana. “Con le sue retrospettive e i suoi
formidabili cataloghi, France Cinéma continua ad aprirci nuove prospettive
culturali” ha scritto Tullio
Kezich sull’inserto del Corriere della sera, “il piccolo festival
fiorentino conta più dei festivaloni”. Fare quest’anno un catalogo di 330
pagine è stato una scommessa sul piano economico, ma – convinti che “i festival
passano, i cataloghi restano” – non potevamo non accompagnare la retrospettiva
Rohmer (France Cinéma 2005 ha festeggiato gli 85 anni di Eric
Rohmer con una retrospettiva completa dei suoi 24 film.) con un catalogo
adeguato: “bellissimo” (Il sole 24 ore, La stampa), “poderoso” (Il Manifesto),
“magnifico” (Il Mattino), “sontuoso, ricchissimo di contributi e di inediti”
(Io donna - Il Corriere della sera) lo ha qualificato la stampa. Il volume è
stato preso letteralmente d’assalto: in una decina di giorni ne sono andate via
mille copie, nove decimi della tiratura; e dire che qualcuno sosteneva che Rohmer
non “tira”.
Il regista Pascal Thomas si è
inventato un modo tutto suo per rendere omaggio al festival fiorentino (che
presentava quest’anno la sua ultima commedia Mon petit
doigt m’a dit): è venuto a girare a Firenze nella sala di France Cinéma (il
Gambrinus) una scena del suo prossimo film (Le grand appartement), chiedendo al
direttore del festival di interpretare il suo proprio ruolo accanto a Mathieu
Amalric (nelle finzione, un critico parigino in visita a France Cinéma).
«Volevo rendere omaggio a uno dei festival più seri e simpatici d’Europa, che
non ha mai seguito mode», ha spiegato Pascal Thomas ai giornalisti,
prima di ritornare precipitosamente a Parigi a finire il film. La direttrice
del Gambrinus è stata molto felice dell’omaggio che un regista francese ha
voluto fare a una sala storica minacciata di chiusura dalla endemica crisi
degli spettatori.
Voto
8