partner di Yahoo! Italia

Fizz - Idee e risorse per il marketing culturale !

Scanner - Cultura Opinioni Online
links redazione pubblicità info redazione@scanner.it


   


Bong Joon-ho
Torna a Firenze
Park Hae-il
Per la prima volta a Firenze
Lawrence
Il poeta della beat generation
Grace Jones
Bloodlight and Bami
David Lynch
L’ospite d’onore
Altman
regia Ron Mann
Marilyn (My Week with Marilyn)
Regia di Simon Curtis
When You're Strange
Regia di Tom DiCillo
Corso Salani
Omaggi a un anno dalla scomparsa
Senna
Regia di Asif Kapadia

 


Ricerca avanzata

 

 

Arte Musica Libri Cinema Live Interviste Home Vignette Gallery Hi-Tech Strips Opinioni Gusto Ospiti TV

  29/03/2024 - 02:00

 

  home>cinema > personaggi

Scanner - cinema
 


Eric Rohmer
I segreti del cuore
Una tavola rotonda e una retrospettiva completa dei suoi 24 film
Dal 31 ottobre al 6 novembre 2005 a France Cinéma di Firenze, dal 9 al 29 gennaio 2006 il Museo Nazionale del Cinema ospita al Cinema Massimo (sala 3) di Torino

 




                     di Giovanni Ballerini


France Cinéma 2007 : retrospettiva dedicata a Louis Malle
France Cinéma 2006 : retrospettiva Philippe Noiret
France Cinéma 2005 : Eric Rohmer, retrospettiva e tavola rotonda
France Cinéma 2005 : bilancio XX esizione
France Cinéma 2005: il palmarès
France Cinéma 2001 : Henry-George Clouzot
France Cinéma : Jean Renoir, retrospettiva
France Cinéma 1999 : la sorpresa La Bûche


Il festival France Cinéma 2005 ha festeggiato gli 85 anni di Eric Rohmer con una retrospettiva completa dei suoi 24 film. “I segreti del cuore”, questo ampio omaggio dedicato a Eric Rohmer curato da Françoise Pieri viene presentato anche in altre otto città italiane, con la proiezione di ventiquattro film in lingua originale, alcuni dei quali mai distribuiti in Italia: dal 9 al 29 gennaio 2006 il Museo Nazionale del Cinema ospita al Cinema Massimo (sala 3) di Torino. Ma torniamo alla tavola rotonda fiorentina, impossibilitato a venire a Firenze, Eric Rohmer (sta preparando il suo 25esimo film, una favola pastorale ambientata nella Gallia preromana, tema la fedeltà in amore e la ricerca dell’assoluto) si è fatto rappresentare da alcune delle sue più affezionate collaboratrici: le attrici Marie Rivière (Il raggio verde), Florence Darel (Racconto di primavera), l’assistente e produttrice tuttofare Françoise Etchégaray

Alla tavola rotonda che si è tenuta a Firenze il 5 novembre 2006 (tra i presenti, i registi Claude Lelouch, Emmanuel Carrère, Marco Bellocchio, Mario Brenta, e alcuni studiosi dei due paesi cugini) sono emersi alcuni aspetti meno noti dell’autore della Marchesa von O. Il suo sottile senso dell’umorismo: autentico commediografo, Eric “è molto felice quando gli spettatori ridono ai suoi film”, ricordava Françoise Etchégaray. L’estrema semplicità e modestia: l'artigiano Eric gira con un’équipe ridotta a tre sole persone, batte personalmente i ciak, e la sera lavora in cucina con le sue interpreti a preparare la cena; “durante le riprese di La collezionista per ben due mesi l'equipe si è dovuta accontentare della stessa minestra di verdure! ”

Diffida della moda (“Niente passa di moda come la moda”) e della politica: “Sono un conservatore, cioè un moderato, e non ho mai cambiato idea, sono piuttosto la destra e la sinistra ad essere cambiate”, confessa in una delle interviste inedite raccolte da Aldo Tassone nel catalogo. “La politica non mi interessa: come cittadino voto, come artista lavoro; l’artista è un servitore della bellezza, la mia passione è lo studio del cuore umano.”

Protagonisti dei suoi film, i giovani, le ragazze in particolare. “Eric ha un modo tutto suo di scegliere le interpreti femminili”, precisava Florence Darel: “ci convoca nel suo ufficio, si parla di tutto; ha una curiosità, una disponibilità, una modestia straordinarie; hai l’impressione che ti legga dentro”. In un'intervista inedita pubblicata nel catalogo, il malizioso Claude Chabrol commentava: “ Drôle de libertin, mon ami Eric! Per conoscere la psicologia femminile e il cuore umano, il buon Eric ha un modo davvero originale, si limita (all'inglese) a ricevere delle fanciulle nel suo studio, e a far conversazione… bevendo del tè! Beato lui!” (Forse in Eric, accanto al monaco, c'è un libertino, un libertino nell'immaginazione, come direbbe Buñuel, suggeriva scherzosamente Aldo Tassone).

Il cinema che fa Rohmer è molto diverso dal mio” osservava Claude Lelouch, “ma ammiro il modo in cui riesce ad ottenere il meglio dalle sue interpreti: avete notato come le ragazze che incontrate per strade assomigliano alle eroine rohmeriane?”.

Si è spesso accusato Rohmer di abusare della parola; in effetti nei suoi film i personaggi parlano in continuazione ma non parlano a vanvera come certi personaggi di Godard, spiegava Claude Chabrol, “parlano perché sono esseri pensanti”; Chabrol ha ragione. Mario Brenta ha proposto una sua formula assai intrigante: “E' vero che i personaggi rohmeriani parlano in continuazione, ma alla fine del film si ha come l'impressione di non aver sentito nulla, in altri termini la parola si è trasformata totalmente in immagine.”

Il Festival France Cinéma  si è tenuto con il sostegno di: Ministère des Affaires Etrangères, Centre National de la Cinématographie, SACD, Fondation Gan pour le Cinéma, Sacem, Unifrance, Air France, Arte, TV5, Ambassade de France en Italie; Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Citroën Italia, Gan Assicurazioni Italia, Ente Cassa di Risparmio di Firenze, Findomestic, Euroform, Regione Toscana, Comune di Firenze, Provincia di Firenze, Istituto Francese di Firenze.

Voto 8 

        Invia Ad Un Amico

© Copyright 1995 - 2010 Scanner