Quando si arriva a febbraio, ci troviamo alle prese con il primo grande festival cinematografico dell’anno, che tutti gli appassionati attendo: La Berlinale.
Anche se Hollywood ha spostato le date dell’Oscar, facendo in modo che Berlino non diventasse più trampolino di lancio per le pellicole americane, l’organizzazione berlinese ha cercato di spostare il suo sguardo sul cinema indipendente e cercando di dare visibilità a registi e autori hai margini delle grandi platee cinematografiche, per puntare su nuove leve. La 74° edizione della Berlinale, che, sempre sotto la direzione artistica di Carlo Chatrian, avrà luogo dal 15 al 25 febbraio 2024 e che, almeno sulla carta, sembra decisamente ricca di spunti interessanti.
Per quanto riguarda il concorso, giusto per fare qualche esempio, si contenderanno l’ambito Orso d’Oro, tra gli altri, nomi del calibro di Hong Sangsoo (con A Traveler’s Needs), Victor Kossakovsky (con il documentario Architecton), Mati Diop (con Dahomey), Bruno Dumont (con L’Empire), Olivier Assayas (con Hors du temps), Claire Burger (con Langue Étrangère) e gli italiani Piero Messina (con Another End) e Margherita Vicario (con la sua opera prima Gloria!).
Come di consueto in questa edizione del Festival di Berlino saranno presenti numerose sezioni collaterali e retrospettive atte a fornirci un’idea il più esaustiva possibile di quanto la settima arte abbia realizzato in questi ultimi mesi. Per quando riguarda la costante ricerca di nuovi linguaggi cinematografici, non si può trascurare le sezioni Forum (sarà presente anche la nostra Costanza Quatriglio con Il cassetto segreto), Forum Expanded ed Encounters (dove saranno presentati anche Yorgos Zois con Arcadia e Ruth Beckermann con Favoriten).
Altre sezioni cardine sono Panorama e Berlinale Special, dove verranno presentati anche i nuovi lavori di Tsai Ming-liang (Abiding Nowhere), di Abel Ferrara (Turn in the Wound), di Edgar Reitz e Jörg Adolph (Filmstunde_23), del vincitore dell’Orso d’Oro 2023 Nicolas Philibert (Averroès & Rosa Parks) e dei fratelli D’Innocenzo (Dostoevskij), sono pronte a soddisfare proprio tutti. Se a tutto ciò aggiungiamo le numerose retrospettive, i Berlinale Shorts e la sezione Generation, dedicata al mondo dei giovani e giovanissimi, ecco che questa Berlinale 2024 si preannuncia un appuntamento imperdibile. Una manifestazione che dispensa percorsi stimolanti ogni anno e che non rinuncia mai a mettere a proprio agio il cinefilo di turno.
Info:
www.berlinale.de
Voto
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