France Cinéma 2007 : retrospettiva dedicata a Louis Malle
France Cinéma 2006 : retrospettiva Philippe Noiret
France Cinéma 2005 : Eric Rohmer, retrospettiva e tavola rotonda
France Cinéma 2005 : bilancio XX esizione
France Cinéma 2005: il palmarès
France Cinéma 2001 : Henry-George Clouzot
France Cinéma : Jean Renoir, retrospettiva
France Cinéma 1999 : la sorpresa La Bûche
France Cinema tiene duro,
nonostante gli ennesimi (e sostanziosi) tagli dei finanziamenti. Anche la
ventunesima edizione del festival organizzato da Aldo Tassone ha confermato
alla grande di essere una manifestazione di grande qualità, presentando a
Firenze dal 30 ottobre al 5 novembre 2006 un’intensa retrospettiva dedicata a Philippe Noiret, un
omaggio allo scomparso Leo
Pescarolo (con la proiezione di due bellissimi film da lui prodotti:
Giordano Bruno e Gli occhiali d'oro, diretti da Giuliano Montaldo)
e un’avvincente (mini) panoramica sul cinema francese contemporaneo, in
particolare sulla stagione cinematografica parigina 2005-2006.
Sì, perché il cinema d'oltralpe dimostra di essere vitale e interessante per
il nostro pubblico, attestandosi sul 36,8% (contro il 22 % del cinema italiano
sul mercato nazionale), grazie anche ai riconoscimenti ottenuti a Cannes (con
il Gran Premio della Giuria a Bruno
Dumont) e a Venezia (con Alain Resnais). Rispetto
alle passate edizioni, i tagli (60 mila euro in meno, cioè quasi il 25% del
budget) hanno obbligato il festival a fare delle scelte : niente concorso,
meno film in anteprima (sette film invece dei dodici tradizionali), pochi
ospiti internazionali (fra questi l'affascinante ed effervescente Sabine Azéma), ma la manifestazione, seppur ridimensionata, non ha,
come dicevamo, perso neppure un pizzico di identità. E, ferito, ma non certo
domo, France Cinema 2006, ha proposto in un sempre affollato cinema Gambrinus
di Firenze alcune autentiche chicche cinematografiche. E’ il caso di Coeurs
dell'intramontabile Alain Resnais, una delle pellicole più applaudite a France
Cinéma 2006. Anche per quanto riguarda il resto del programma, l'alta qualità
delle pellicole ha compensato in qualche modo la riduzione numerica :
quattro dei film selezionati per la ventunesima edizione del festival sono
infatti firmati da registi che hanno vinto alcune passate edizioni della
rassegna fiorentina. Gli altri sono tre avvincenti opere prime.
Tra i film in programma, oltre a Cæurs (Alain
Resnais), Du
jour au lendemain di Philippe Le Guay. In evidenza La
raison du plus faible, il nuovo thriller del regista franco–belga Lucas
Belvaux che punta l’obiettivo su un avvincente, acuto spaccato proletario della
Liegi di oggi. Ottimi anche Je vais bien t'en
fais pas di Philippe Lioret (premiato a Firenze lo scorso anno al
festival per L'équipier) e l’anteprima mondiale de Le grand appartement, di Pascal Thomas, indiavolata commedia satirica con Laetitia Casta sul mondo
del denaro, la speculazione degli affitti, i sentimenti e il cinema. Da
segnalare anche Les fragments
d'Antonin, opera prima di Gabriel Le Bomin, dedicata a una realistica e
straziante rivisitazione della vita in trincea durante la grande guerra.
Azzeccata, ancora una volta anche la retrospettiva del festival che, dopo
Truffaut e Rohmer, ha reso omaggio a un grande attore, Philippe Noiret che
oltre a essere un protagonista in patria, ha avuto anche una formidabile
carriera in Italia, dove è stato letteralmente "adottato" (fra i
ventiquattro film selezionati per la retrospettiva 2006, curata da Françoise
Pieri, ben dodici parlano italiano): La grande bouffe , Non toccare la donna
bianca (Ferreri), Amici miei uno e due, Speriamo che sia femmina (Monicelli),
Tre fratelli (Rosi), La famiglia (Scola) , Gli occhiali d'oro (Montaldo), Il
deserto dei Tartari (Zurlini), Nuovo Cinema Paradiso(Tornatore), Il postino
(Radford-Troisi).
Voto
8